ansia

MALATI DI ANSIA – LA DOTT. ANNAMARIA VERONESI RACCONTA LA SUA LOTTA CON GLI ATTACCHI DI PANICO E DÀ UNA SERIE DI SUGGERIMENTI PER ‘NON AVERE PAURA DELLA PAURA’ – ‘NON SI PUO' SUPERARE DA SOLI. L’ACCOPPIATA PSICOLOGA-FARMACI MI HA FATTO CAPIRE CHE RECITAVO UN COPIONE DA ANNI: HO SCOPERTO UNA NUOVA ME, HO INIZIATO A MEDITARE E HO SUPERATO I MIEI BLOCCHI’ – I SEI CONSIGLI PER AFFRONTARE IL PROBLEMA

Grazia Pallagrosi per "www.iodonna.it"

 

ansia

Ansia, panico, paura abbattono la qualità di vita di sempre più persone (il 30% della popolazione occidentale, secondo l’OMS), manifestandosi all’improvviso oppure con un crescendo lento. Per fortuna esistono soluzioni gentili che possono liberarci dalla “paura di avere paura”, sprigionando una potente energia di cambiamento.

 

La storia di Annamaria Veronesi ne è un esempio. Medico, pur lavorando con successo viveva nel timore di non farcela e cercava di dare sempre di più, tenendo ogni cosa sotto controllo.

 

Poi sono arrivati gli attacchi di panico. Aveva 40 anni. Oggi ne ha 59, e qui ci racconta come ne è uscita diventando un’altra donna. Ha un motto: “Anche tu lo puoi fare”. Ecco la sua storia.

 

ansia 

Fuori copione

Tutto iniziò nel 2002 quando, in autostrada con mio marito per un weekend al mare, il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Mi mancava l’aria, sudavo, credevo di morire. Una, due, tre soste in autogrill non bastarono a calmarmi: se tornavo in macchina, tutto ricominciava. Facemmo dietrotrofront verso casa.

 

Poi non successe più nulla e mi sembrava di stare bene, ma dopo 20 giorni su un aereo ebbi un altro attacco, peggiore del primo: era come soffrire di vertigini e trovarsi sul cornicione di un palazzo al trentesimo piano. Con un terrore che ti prende senza preavviso, dura un paio di interminabili minuti e poi se ne va, lasciandoti con la paura che possa tornare ancora.

 

ansia 

Ed è proprio questa paura della paura a paralizzarti la vita, limitandoti sul piano sociale, lavorativo, affettivo. Una schiavitù spesso tenuta nascosta persino a se stessi, sperando che non torni più. Invece la prima cosa da fare è chiedere aiuto.

 

Scopri chi sei

Quando decisi di rivolgermi a un amico neurologo mi sentivo in preda a un controsenso: ero un medico affermato, una donna estroversa, con mille cose da fare. Perché proprio a me? Cosa aveva innescato questa bomba atomica nella roccaforte delle mie sicurezze? Non volevo prendere psicofarmaci perché temevo che mi avrebbero tolto il controllo sulla mente.

 

ansia 

Però avevo una bimba piccola, che non doveva crescere condizionata dal mio problema. Così dissi al neurologo che volevo curarmi ma non “impasticcarmi” e lui mi indirizzò verso una psicoterapia cognitivo-comportamentale.

 

Questo mi aiutò ad accettare l’idea di assumere degli ansiolitici e l’accoppiata psicologa-farmaci mi portò in una condizione di sufficiente tranquillità per iniziare a occuparmi veramente di me.

 

Iniziai a guardarmi dentro e scoprii che c’era un’altra donna, nel profondo di me, davanti cui mi ero tappata gli occhi, le orecchie e, soprattutto, il cuore. Era una donna fragile, delicata, insicura e tenera. Tutto il contrario di quella con cui mi ero sempre identificata.

ansia 6

 

Primo: non scappare

La mia bravura fu quella di non scappare, di osservare e riconoscere che, da troppi anni, stavo vivendo un copione non mio: mi ero lasciata condizionare dalle aspettative dei miei genitori, di mio marito, dal nostro status sociale. Gli attacchi di panico quindi non erano una malattia ma un segnale forte della necessità di cambiare.

 

Ora so che è molto comune: persone efficienti, a furia di controllare che tutto vada bene e sia perfetto, si dimenticano dei loro reali bisogni. E non capiscono che l’unico territorio su cui puoi esercitare il controllo non è all’esterno, ma dentro di te. Ma puoi farlo solo se ti conosci nel profondo.

ansia 5

 

E quando inizi a stare bene non devi interrompere il cammino: è il momento in cui spiccare il grande salto. Io l’ho fatto. A 47 anni ho cambiato lavoro, ho chiesto la separazione. E quando la psicoterapia si è conclusa, mi sono detta che non avrei più chiuso gli occhi di fronte a me stessa. Per questo ho iniziato a meditare

 

Medito ergo sum

All’inizio ho frequentato dei gruppi che meditavano recitando un mantra: ripetevo, ripetevo, ma dentro di me non cambiava nulla. Poi ho provato le meditazioni di Deepak Chopra e infine sono approdata alla mindfulness secondo la tradizione del monaco vientamita Thich Nhat Hanh.

 

ansia 4

Poiché sono un medico, non una religiosa, avevo bisogno di concretezza, di un addestramento sistematico che mi aiutasse a sviluppare consapevolezza e padronanza sulle mie reazioni emotive. In due mesi, sotto la guida di un’insegnante, ho imparato a “ricentrarmi” in qualsiasi situazione, prendendo coscienza delle mie emozioni e dei miei pensieri senza farmi trascinare via. Mi ha permesso di accogliere tutto ciò che c’è in me – anche la paura – senza paura.

 

Attraversare il ponte

La prova del nove è stata ricominciare a viaggiare. Ho deciso di andare a New York con mia figlia e abbiamo prenotato il volo. A qualche giorno dalla partenza, notando la preoccupazione che saliva, semplicemente l’ho osservata e mi sono detta: io non sono più la donna di prima! In effetti, tutto è filato liscio.

ansia 2

 

Poi c’è stata la camminata sul ponte tibetano! Soffro di vertigini, figuratevi avanzare sospesa nel vuoto. Eppure ho attraversato lo spazio tra paura e coraggio. Dopo i primi 50 metri ho iniziato a praticare la meditazione camminata: lentamente, un passo dopo l’altro, tenevo tutta l’attenzione nella pianta dei piedi, ascoltando le sensazioni del corpo. Un’ora e mezza per andare e tornare… Ma l’ho fatto!

 

Consigli dal cuore

Le pazienti mi chiamano “la dottoressa del cuore” ed è parlando al vostro cuore che vi assicuro: la paura è il più forte richiamo ad ascoltarci. Ne uscirete non combattendola, ma abbracciandola. Non fuggendola, ma osservandola così come si presenta, con quel volto terribile che non vorreste mai vedere.

 

ansia 1

È lei il fantasma che scatena terrore. Ma come ogni fantasma si presenta al buio. E svanisce quando lo inondi di luce. Con la meditazione di consapevolezza il processo si fa veloce e gentile: impari ad entrare in contatto con le tue ferite senza dolore. Ti senti più vicina a te stessa così come sei e scopri che puoi prendere ogni tua parte per mano e insegnarle ad andare avanti con amore. Un passo dopo l’altro. Insieme.

 

CONSIGLI CONSAPEVOLI

Ecco cosa Annamaria Veronesi suggerisce a chi vuole superare ansia, panico e paura

1- Riconosci il problema. Molti lo nascondo agli altri, per vergogna, ma soprattutto lo nascondono a se stessi pensando che, magari, domani passerà. Ebbene, non è così.

 

ansia

Quando il segnale scatta, è importante ascoltarlo. E non prenderlo come un sintomo di squilibrio mentale: è uno squilibrio esistenziale quello che va sanato. Il tuo corpo, per fortuna, ti sollecita a farlo.

 

2 – Non pensare di poter fare da soli. Chiedi aiuto. A una terapeuta e a un insegnante di meditazione: se sono validi, assieme ti traghetteranno verso la nuova te stessa.

3 – Non fermarti. Due nemici del percorso sono il dubbio (“Ce la farò mai?”) e l’illusione di essere arrivata (“Ora sto bene, non c’è bisogno di cambiare”). Quando si manifestano, non farti condizionare e non fermarti.

ansia stress

 

4 – Mai dire “ormai”. Ho pazienti trentacinquenni che mi dicono: “Ormai… cosa ci vuoi fare?”. In realtà la parola “ormai” per noi non esiste: come il respiro, la nostra vita ricomincia in ogni momento. Quindi, indipendentemente dall’età, il momento giusto per cambiare è proprio ADESSO.

 

5 – Sii costante. I risultati sono proporzionali alla costanza: per questo medito appena mi sveglio, tutti i giorni. Poi mi lavo, mi vesto ed esco dotata degli strumenti che mi consentiranno di essere me stessa in ogni occasione.

 

ansia

6 – Non pensare di non aver tempo. Molti mi dicono: “Adesso non ho tempo per queste cose!”. Ebbene: è una scusa autoboicottante. Io mi alzo 20 minuti prima e, quando tutti dormono, trovo la miglior condizione di silenzio e calma per sedermi, ascoltare la mia mente, accogliere ciò che si manifesta

e, con un sorriso, lasciarlo andare.

stressansia 2stress

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: MATTEO PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)