ornella muti

“NUTI SUL SET MI CONVINSE A FAR CADERE L'ACCAPPATOIO E A RIMANERE NUDA” – ORNELLA MUTI RICORDA QUANDO GIRÒ “TUTTA COLPA DEL PARADISO”, 40 ANNI FA: “ERA L’EPOCA IN CUI TUTTI I REGISTI PRETENDEVANO IL NUDO E I SET SI TRASFORMAVANO IN UN CAMPO DI BATTAGLIA. IO SONO SEMPRE STATA RISERVATA, RESISTERE ALLE LORO RICHIESTE ERA UNO STRESS. MI SONO FIDATA DI NUTI” – “ERO ABITUATA A REGISTI ULTRA-AUTORITARI CHE SUL SET URLAVANO TUTTO IL TEMPO, PER FARMI PIANGERE IN ‘LA MOGLIE PIÙ BELLA”, DAMIANO DAMIANI MI AVEVA DATO ADDIRITTURA UN CEFFONE” – “UN AMORE OGGI? NO, PER CARITÀ. SONO SINGLE ED È MEGLIO COSÌ…” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Gloria Satta per “Il Messaggero”

 

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

«Nonna, dov’è il fermaglio?», «Andiamo a disegnare?», «Vieni a fare merenda con noi?». Attraverso il telefono arrivano le voci squillanti dei nipotini di Ornella Muti (sono quattro più un altro in arrivo) riuniti nella grande casa di Lerma, nella campagna piemontese, dove l’attrice vive da qualche anno e dove anche in quest’estate torrida ha riunito i tre figli con i rispettivi compagni e bambini. […]

 

Sempre seducente, da oltre mezzo secolo Ornella è un’icona del cinema: aveva solo 14 anni quando girò il suo primo film, La moglie più bella, e oggi che ne ha 69 vanta una carriera internazionale come poche. Incontri, successi, amori, esperienze: ripercorrendo le mille vite vissute, l’attrice si sofferma su un ricordo che ha lasciato il segno.

 

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

È l’estate 1984, Ornella è già una star richiesta anche in America, dove ha girato Flash Gordon, e ha appena avuto la seconda figlia Carolina. Il compianto Francesco Nuti (scomparso nel 2023) la scrittura per girare in Valle d’Aosta Tutta colpa del paradiso, sua seconda regia dopo il successo di Casablanca Casablanca. L’attrice mette in valigia biberon, pannolini e raggiunge la baita di montagna che ospiterà le riprese.

 

 

In quegli anni la volevano tutti: cosa la spinse a girare il film di Nuti?

«Mi aveva colpito quel ragazzo bizzarro, divertente, dagli occhi un po’ malinconici, che al primo incontro si era presentato infagottato in una tuta militare. Nel film, Nuti faceva un ex carcerato che cerca il suo bambino dato in adozione, io ero la valligiana che lo aveva accolto. Nasce tra noi un sentimento, poi lui decide di ripartire lasciandomi il piccolo. La storia mi era piaciuta e poi girare Tutta colpa del paradiso fu meraviglioso».

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

 

Perché?

«Ero abituata a registi ultra-autoritari che sul set urlavano tutto il tempo, terrorizzando attori e maestranze. Per farmi piangere in La moglie più bella, Damiano Damiani mi aveva dato addirittura un ceffone... Invece sul set di Nuti regnava un’aria rilassata, amichevole. Eravamo una famiglia.

 

La costumista Nicoletta Ercole dava fondo alla sua creatività per esaltare la mia bellezza, c’erano gli sceneggiatori Giovanni Veronesi e Vincenzo Cerami. La sera, finite le riprese, Francesco suonava la chitarra. Per poter ritrovare quell’atmosfera magica, alzarsi all’alba e raggiungere la baita in jeep non rappresentava una fatica».

 

ornella muti

E la piccola Carolina dov’era mentre lei girava il film?

«Veniva con me, sorvegliata da una tata che me la portava ad intervalli regolari perché la allattassi. E tutti, sul set, rispettavano le mie esigenze di mamma. Le riprese venivano interrotte finché non avessi finito».

 

Aveva portato in Valle d’Aosta anche la primogenita Naike?

«Certo. Ma s’innervosiva, non voleva dividermi con gli altri. Ho avuto per anni dei forti sensi di colpa nei confronti dei figli, come se non facessi abbastanza per loro. Ma è un sentimento comune a tutte le donne che lavorano».

 

ornella muti

Qualche scena del film fu difficile da girare?

«Sì, ne ricordo una. Avevo appena fatto la doccia e, quando Nuti arrivava all’improvviso, il copione prevedeva che mi cadesse l’accappatoio rivelando una piccola porzione di seno. Io però esitavo, non mi sentivo a mio agio».

 

Come mai?

«Era l’epoca in cui tutti i registi pretendevano il nudo e i set si trasformavano in un campo di battaglia. Resistere alle loro richieste era uno stress, soprattutto per me che sono sempre stata molto riservata, al limite della timidezza. Ogni volta si accendevano contrattazioni furiose sui pezzetti di carne da mostrare. Un incubo».

 

E con Nuti come andò?

«Decisi di fidarmi di lui e feci benissimo. “Tranquilla, è solo un attimo”, mi disse prima di girare la fatidica scena, poi mi guidò con pazienza e il massimo rispetto. E io mi decisi a far cadere l’accappatoio».

 

[…]

 

ornella muti

Al di fuori del lavoro, che ricordo ha di Francesco?

«Era come un bambino indifeso, tenero e dolce. Aveva la fama di latin lover e posso capirlo, non potevi non innamorarti di lui. Con me parlava spesso del suo adorato papà che aveva perso da poco: rappresentava per lui un esempio, un punto di riferimento».

 

In quegli anni, dati gli incassi che garantiva, lei veniva trattata come una diva?

«Quando mai. Innanzitutto io non sono mai stata consapevole di esserlo. Ma in quell’epoca anche gli attori importanti venivano considerati non tanto delle star ma dei professionisti che contribuivano alla buona riuscita del film e come tali erano rispettati. Sui set c’era uno spirito di collettività che oggi si è perso».

 

Il momento più bello dei suoi anni Ottanta?

«La nascita dei bambini, un regalo della vita. Guardando indietro, avrei voluto lavorare di meno e stare di più con Naike, Carolina e Andrea. Si è mamme a tempo pieno, ma mi sto rifacendo oggi».

 

ornella muti

In questo momento ha un amore?

«No, per carità. Sono single ed è meglio così. Mi basta essere super-impegnata tra lavoro, figli, nipoti. Oggi, per rinunciare alla mia libertà, dovrei trovare un uomo davvero speciale».

 

Che intende?

«Un compagno capace di accettare il fatto che io vivo in funzione della mia grande, faticosa ma meravigliosa famiglia. E se non arriva, pazienza. Sto già benissimo così, non mi manca nulla».

ornella mutiritratto di borghesia in nero ornella muti 6ritratto di borghesia in nero ornella muti 1ritratto di borghesia in nero ornella mutiornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

Ultimi Dagoreport

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEODORE KYRIAKOU. IL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN, PERÒ, NON C’ENTRA UN TUBO, ESSENDO SOLO AZIONISTA DI UNA DELLE MOLTE SOCIETÀ DEL MILIARDARIO GRECO (MA NON DI QUELLA CHE VUOLE RILEVARE GEDI, LA “ANTENNA GROUP BV”) – CERTO, KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”