turkmenistan

LA PORTA DELL’INFERNO NON POTEVA NON ESSERE IN TURKMENISTAN – VIAGGIO IN UNO DEI PAESI PIÙ MISTERIOSI DEL MONDO DOVE LA STAMPA LIBERA NON ESISTE, I DIRITTI UMANI SONO UN MIRAGGIO E L'ACCESSO E' GARANTITO A POCHE PERSONE - LE STRADE DELLA CAPITALE ASHGABAT SONO LASTRICATE DI MARMO E ORO E IL DITTATORE BERDIMUHAMEDOW PROMUOVE UN’IMMAGINE DI UNA NAZIONE FORTE: MA IN REALTÀ LA CRISI ECONOMICA COSTRINGE A… - VIDEO

 

Sinead Baker per "it.businessinsider.com"

 

turkmenistan 2

La nazione centroasiatica del Turkmenistan è uno dei paesi più riservati e misteriosi al mondo.

Le informazioni che ne fuoriescono sono strettamente controllate e sono poche le persone che possono entrarvi, mentre viene denunciata la situazione dei diritti umani e non esiste virtualmente libera stampa.

 

Ma il suo presidente, Gurbanguly Berdimuhamedow, ci tiene dare un’immagine dei forza della nazione, e di se stesso.

Berdimuhamedow, che è al potere dal 2006, si esibisce spesso in posa con macchine di lusso o a dorso di cavallo, ma la nazione potrebbe anche essere sull’orlo della crisi economica.

turkmenistan 1

 

La capitale Ashgabat è una delle capitali più strane al mondo, le sue strade sono rivestite di marmo e piene di statue dorate a dispetto dei problemi economici della nazione naturalmente ricca di risorse naturali.

Anche se non trapelano molte informazioni, conosciamo un po’ la nazione. Date un’occhiata a tutto quello che sappiamo del Turkmenistan:

 

gurbanguly berdimuhamedow 5

Il Turkmenistan è un paese dell’Asia centrale con una popolazione appena inferiore ai sei milioni e abbondanti riserve di gas.

Ma è uno stato estremamente riservato, spesso definito nazione eremita. Controlla rigidamente l’accesso al suo interno: nel 2016 ha concesso visti ad appena 6.000 persone.

 

monumento di gurbanguly berdimuhamedow

Un turista che ha visitato entrambe le nazioni ha detto che in Turkmenistan “potevo girare più liberamente che in Corea del Nord, ma era evidente che ero tenuto d’occhio”.

Il leader del paese è il presidente Gurbanguly Berdimuhamedow, che governa il paese come una dittatura dal 2006. È indicato in modo non ufficiale come “Il Protettore”, ed è l’ultimo di una serie di leader turkmeni che abbraccia il culto della personalità.

 

gurbanguly berdimuhamedow

Nominalmente, il Turkmenistan ha delle elezioni: Berdimuhamedow ha vinto le ultime con il 97% dei voti.

Una statua in lamina d’oro di 21 metri di Berdimuhamedow a dorso di cavallo è stata presentata nella capitale Ashgabat nel 2016. È chiamata “Il Protettore”.

Il centro di Ashgabat è pieno di monumenti ed edifici immensi che, oltre ai loro complessi in marmo, sono riccamente ornati d’oro.

 

Il Turkmenistan si propone come una nazione che abbraccia la tradizione, la natura e l’industria, come mostrato in un video realizzato quest’anno per promuovere il Caspian Economic Forum, una conferenza svoltasi nell’ovest del paese.

ashgabat

Ma il Turkmenistan è ampiamente criticato per le sue violazioni dei diritti umani. Human Rights Watch lo definisce “una delle nazioni più isolate e più oppressivamente governate” e dice che “tutti gli aspetti della vita pubblica sono controllati dal presidente Gurbanguly Berdimuhamedow e dai suoi collaboratori”.

 

Anche l’economia potrebbe essere a rischio di crisi in questo momento.

Il Foreign Policy Centre, un think tank britannico, ha segnalato nel 2019 che l’inclinazione della nazione per il marmo e lo stretto controllo dell’informazione sta oscurando la realtà.

ashgabat

 

La realtà, dice, è che il Turkmenistan è “nel mezzo di una prolungata crisi economica che ha visto un’iperinflazione nelle vite della gente comune e penuria alimentare diffusa, nonostante le grandi riserve di gas”.

 

Ruslan Myatiev, l’editore di un sito di notizie sul Turkmenistan con base in Olanda, ha detto ad agosto alla CNN che “nei negozi gestiti dallo stato non c’è abbastanza cibo, quindi ogni mattina le persone devono mettersi in coda per ore per comprare prodotti di base come farina, pane o zucchero”.

deserto in turkmenistan

 

Il think tank ha anche messo in guardia contro “le massicce violazioni dei diritti umani” da parte del Turkmenistan e “l’uso di lavoro forzato”, e ha detto che la crisi economica ha “condotto a sua volta a un ulteriore inasprimento della repressione sulla popolazione da parte del regime e a un culto della personalità ancora più grandioso”.

gurbanguly berdimuhamedow 2

Il gruppo per la libertà dell’informazione Reporter Senza Frontiere ha classificato il Turkmenistan ultimo al mondo per libertà di stampa nel suo World Press Freedom Index del 2019.

 

Dice che il “governo controlla tutti i media e che i pochi utenti di internet riescono ad accedere solo a una versione della rete estremamente censurata”. I giornalisti delle agenzie di stampa estere “sono stati arrestati, torturati, attaccati fisicamente o forzati in altro modo a interrompere il lavoro, aggiunge.

gurbanguly berdimuhamedow 1

 

Le apparizioni di Berdimuhamedow nei media sono spesso caratterizzate dal suo pavoneggiarsi, in posa su macchine da corsa o mentre solleva una sbarra d’oro durante una sessione parlamentare.

In un filmato trasmesso dalla televisione di stato Altyn Asyr nel 2018, Berdymukhammedow sollevava la sbarra durante un incontro di gabinetto mentre altri politici applaudivano.

 

jennifer lopez in turkmenistan

Jennifer Lopez ha chiesto scusa per avere cantato ‘Happy Birthday’ a Berdimuhamedow in Turkmenistan nel 2013, dicendo che non sapeva delle violazioni dei diritti umani nella nazione.

Questa estate, Berdimuhamedow non è apparso in pubblico per alcune settimane, provocando voci sulla propria morte. Ha dimostrato di essere vivo condividendo filmati di lui che monta a cavallo e viaggia in macchina nel deserto.

turkenistan

 

Le interazioni di Berdimuhamedow con gli altri leader mondiali tendono a creare immagini bizzarre. Al presidente russo Vladimir Putin ha regalato un cane per il compleanno quando si sono incontrati in Corea nel 2017.

gurbanguly berdimuhamedow 3

Ha seguito le orme del primo presidente della nazione, Saparmyrat Nyýazow, che ha dato il proprio nome al mese di gennaio, costruito un parco a tema da 50 milioni di dollari e detto alla popolazione di prendersi cura dei propri denti mordendo ossa.

 

Il Turkmenistan ha dichiarato l’indipendenza dall’Unione Sovietica nell’ottobre del 1991, due mesi prima che questa crollasse. I festeggiamenti per l’indipendenza sono ancora molto importanti e l’anniversario è segnato da parate e dimostrazioni dell’esercito.

porta dell'inferno

La nazione, leggermente più grande della California, è composta in gran parte da deserti.

 

Il Turkmenistan ha alcune caratteristiche che rappresenterebbero  indubbiamente delle attrazioni turistiche se fosse più accessibile. Questo è la “Porta dell’Inferno”, un cratere in fiamme da oltre quarant’anni in mezzo al deserto.

turkmenistan 5

E la capitale, Ashgabat, è stata inclusa nel Guinness Book of World Records perché ospita il maggior numero di edifici ricoperti di marmo bianco al mondo.

 

E la capitale, Ashgabat, è stata inclusa nel Guinness Book of World Records perché ospita il maggior numero di edifici ricoperti di marmo bianco al mondo.

È difficile entrare nella nazione, anche se il governo vi concederà il visto. Quest’anno, l’UE non ha permesso alle linee aeree turkmene di entrare nel proprio spazio aereo per otto mesi per motivi di sicurezza, revocando il divieto solo l’11 ottobre.

turkmenistan 3

 

Ma in realtà la nazione vuole diventare uno snodo per i trasporti internazionali, e sta compiendo allo scopo importanti investimenti nel Ashgabat International Airport.

turkmenistan 2turkmenistanturkmenistan 4turkmenistan 5turkmenistan 3turkmenistan 4turkmenistan 1festival turkmenoaereo di berdimuhamedowvladimir putinturkmenistanturkmenistan 2la porta dell inferno turkmenistanGurbanguly Berdimuhamedow leader del Turkmenistan turkmenistanDOOR TO HELL TURKMENISTAN DOOR TO HELL TURKMENISTAN La porta dellinferno a Derweze in Turkmenistan porta dell inferno in turkmenistansoldati turkmeni

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…