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ORA CHE SONO STATI CANCELLATI I FONDI PER RIMBORSARE LA QUARANTENA DA COVID COME MALATTIA, CHI SI AUTODENUNCERA' PER UN CONTATTO CON UN POSITIVO? - ORA UN LAVORATORE SARA' OBBLIGATO A "COPRIRE" LA QUARANTENA CON I SUOI GIORNI DI FERIE O CON I PERMESSI NON RETRIBUITI - I SINDACATI: "L'ISOLAMENTO FIDUCIARIO E' DISPOSTO DAL MEDICO, NON E' DECISO DAL LAVORATORE" - IL PRESIDENTE DELL'INPS, TRIDICO, SI SMARCA: "NON C'ENTRIAMO NULLA. DEVE INTERVENIRE IL GOVERNO..." 

Luca Monticelli per “la Stampa”

 

Inps

«Il problema è noto e lo abbiamo fatto presente da tempo, non dipende certo dall'Inps». Pasquale Tridico, presidente dell'Istituto di previdenza, si difende così da chi, nei giorni scorsi, l'ha accusato di aver cancellato i fondi che servivano per rimborsare la quarantena da Covid come la malattia. «È ovvio che l'Inps non c'entri nulla», aggiunge Tridico contattato da La Stampa, auspicando un intervento del governo.

 

Quarantena Covid

L'isolamento era stato parificato alla malattia fin dall'inizio della diffusione del virus, per dare la possibilità alle persone che non potevano lavorare in smart working di non essere obbligate a prendere le ferie o, peggio, permessi non retribuiti, perdendo così giorni di stipendio. La circolare numero 2842 che l'Istituto di previdenza ha pubblicato il 6 agosto però ha cambiato le regole: la quarantena dei dipendenti asintomatici non è più pagata dall'Inps.

 

Il problema è che la norma è retroattiva e rischia di lasciare scoperti i lavoratori sia dal lato salariale che contributivo. Tutti coloro che dal 1° gennaio 2021 hanno fatto i dieci giorni di isolamento fiduciario (ridotti ora a 7 per i vaccinati) e sono stati a casa, seppur asintomatici, con un certificato medico in quanto reduci da un contatto con un positivo al virus, vedranno decurtarsi lo stipendio perché l'azienda non potrà usufruire del rimborso dell'Inps.

 

Quarantena Covid 2

Tridico aveva sollecitato sia il Mef che il ministero del Lavoro perché garantissero una copertura simile a quella del 2020, ma alla fine non è stata trovata e l'Inps si è vista costretta ad emanare la circolare che non indennizza più la quarantena. Il documento, firmato dal direttore generale Gabriella Di Michele, spiega che l'isolamento fiduciario per chi potrebbe sviluppare il virus è equiparato alla malattia per tutto il 2020 grazie a uno stanziamento di 663 milioni di euro, mentre nel 2021, a fronte di una copertura che arriva a 282 milioni di euro, saranno tutelati solo i lavoratori fragili e fino al 30 giugno.

 

pasquale tridico 1

«Poiché per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse, l'indennità non potrà essere erogata anche per gli eventi avvenuti nell'anno in corso», è la motivazione messa nero su bianco dall'Inps che chiama in causa l'esecutivo. Al di là degli effetti retroattivi della misura, a settembre con il rientro negli uffici e nelle fabbriche si rischia il caos.

 

Come si comporteranno gli addetti che non possono lavorare da casa? Saranno costretti a tacere eventuali contatti con i positivi per non perdere lo stipendio e i contributi figurativi? Rossana Dettori, segretaria confederale della Cgil con la delega alla salute e sicurezza, attacca: «Abbiamo chiesto unitariamente un incontro ai ministri Orlando e Franco perché è davvero inaccettabile che Tridico dichiari ad agosto che non ci sono i soldi per coprire le persone in quarantena».

 

Rossana Dettori

L'isolamento fiduciario, ricorda la dirigente sindacale, è «obbligatorio e disposto dal medico, non è deciso dal lavoratore che autonomamente vuole stare a casa». I sindacati perciò chiedono che venga riconosciuta la malattia come nel 2020 a copertura di tutti i dipendenti e, aggiunge Dettori, esigono chiarezza dal governo perché evidentemente «c'è un tema serio da porre all'Inps, su come fanno i controlli e le verifiche sulle risorse».

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