infarto donne-3

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI - A MARZO 2020, IN ITALIA, SI È REGISTRATA UNA MORTALITÀ TRE VOLTE MAGGIORE RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2019 (13,7% CONTRO 4,1 %) PER UN INFARTO NON TRATTATO O TRATTATO TARDIVAMENTE - TRASFORMARE LE TERAPIE INTENSIVE CARDIOLOGICHE IN RIANIMAZIONI PER COVID RENDE IMPOSSIBILE CURARE MOLTISSIMI PAZIENTI

infarto donne 6

Maddalena Guiotto per “la Verità”

 

I test rapidi per la diagnosi del Covid arrivano dai medici di medicina generale e pediatri con il contagocce - da cinque a una ventina a testa, dipende dalle regioni - ma almeno, da ieri, ci sono le linee guida per eseguirli in sicurezza. Ci sono norme di buonsenso nel documento tecnico realizzato dall' Istituto superiore di sanità in collaborazione con il ministero della Salute, la Fnomceo (federazione nazionale degli ordini dei medici) e l' Inail.

 

infarto

Tra le principali indicazioni c' è quella di esporre un avviso all' ingresso dello studio con chiare istruzioni sulle modalità di accesso, stabilire rigorosi percorsi di entrata, di attesa e di uscita, specificando giorni e orari in cui si prevede l' esecuzione del test antigenico rapido. Ovviamente i test si devono eseguire esclusivamente su appuntamento, in un locale dedicato, con una buona aereazione e che non sia di passaggio, preferibilmente al termine dell' attività ordinaria per evitare il contatto tra soggetti con possibile infezione da Sars-Cov2 e chi accede allo studio per altri motivi, sanificare le superfici tra un prelievo e l' altro ed evitare ogni forma di assembramento dei pazienti.

 

infarto donne 4

Per gli studi pediatrici c' è qualche raccomandazione in più per la separazione dei percorsi per il test da quelli per i bilanci di salute o per il vaccino; è ammesso un solo accompagnatore; prevista una priorità per l' esecuzione del test a bambini immunodepressi o con patologie pregresse e, sotto i 6 anni, a quelli che frequentano la comunità infantile.

 

Nel testo si ricorda che, a differenza dei tamponi molecolari, i test antigenici rilevano la presenza del virus non tramite il suo acido nucleico (Rna) ma le sue proteine (antigeni). Il test può dare quindi falsi negativi, se la concentrazione delle proteine virali è inferiore a quanto rilevabile (secondo alcuni studi su 10 positivi ne trova 4-5) o risultare falsamente positivo per problemi di specificità.

stress infarto 3

 

Per questo potrebbe essere necessaria la conferma con il tampone molecolare. Ci sono però dei malumori sull' accordo siglato tra Sisac (l' ente di contrattazione pubblica) e medici di base. A firmare sono state solo la Fimmg (la Federazione dei medici di medicina generale) e l' Intesa sindacale delle sigle che rappresenta più del 70% dei dottori, mentre Snami e Smi non hanno firmato. Oltre ai timori per la sicurezza dei medici - i dispositivi di protezione devono essere forniti dal solito commissario Domenico Arcuri - il punto più dibattuto riguarda l' obbligatorietà dell' adesione.

 

terapia intensiva coronavirus

Intanto, mentre tutti parlano di Covid, milioni di pazienti non possono essere curati a causa della non gestione della pandemia. Il solo trasformare le terapie intensive cardiologiche in rianimazioni per Covid potrebbe causare più morti per infarto, che per Coronavirus, come ha dichiarato ieri la Foce (conFederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi). Intere unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) vengono infatti convertite in terapie intensive per pazienti con Sars-Cov2.

 

terapia intensiva coronavirus 2

Il ricovero anche di un solo paziente Covid in un reparto di rianimazione rende tutti i posti letto inaccessibili ad altri pazienti non Covid. A marzo 2020, in Italia, si è registrata una mortalità tre volte maggiore rispetto allo stesso periodo del 2019 (13,7% contro 4,1 %) per un infarto non trattato o trattato tardivamente. La tempestività dell' intervento può fare la differenza fra la vita e la morte, in questi pazienti, per questo, secondo la Foce, bisogna riorganizzare negli ospedali percorsi ad hoc per i chi ha un problema cardiologico acuto e preservare i posti in Utic.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....