PIANGE IL BOTTEGHINO – TRA IL 20 E IL 27 DI OGNI MESE CALANO LE PRESENZE NELLE SALE? E AURELIO DE LAURENTIIS RINVIA L’USCITA DEL NUOVO VERDONE “POSTI IN PIEDI IN PARADISO”, PREVISTA DA MESI PER IL 24 FEBBRAIO AL 2 MARZO - NON È SOLO LA CARENZA DI IDEE NUOVE (PIERACCIONI) E L’ABBUFFATA DI SCENEGGIATURE RITRITE (CINEPOLPETTONI) A SPEDIRE IL CINEMA IN COMA, ANCHE L’IMPOVERIMENTO GENERALE, LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL 27.5%...

Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

Il cinema ai tempi della crisi. Mica quello d'autore, che già va male di suo, anche quando è bello o bellissimo, causa rarefazione delle sale nei centri storici e pubblico agé ormai impigrito, restio a uscire di casa la sera. Pure il cinema di commedia, o più genericamente comico, non se la passa più tanto bene.

La situazione è sotto osservazione. Produttori, registi, attori, distributori ed esercenti si chiedono cosa stia succedendo, compulsando dati poco incoraggianti: se da un lato i film italiani da ridere si salvano al botteghino mantenendo una quota di mercato del 37 per cento, dall'altro gli incassi totali in un anno sono scesi del 10 per cento, addirittura del 14 nel periodo natalizio dal 16 dicembre al 6 gennaio.

Nemmeno Hollywood tira più come prima. A quando un altro "Avatar"? E intanto tra il 20 e il 27 di ogni mese calano, considerevolmente, le presenze nelle sale.
Anche per questo un laconico comunicato stampa della Filmauro, la società di Aurelio De Laurentiis, informava pochi giorni fa che l'uscita di "Posti in piedi in Paradiso", prevista da mesi per il 24 febbraio, dopo il festival di Sanremo e in modo da non sovrapporsi ad altre commedie italiche di richiamo, sarà posticipata al 2 marzo. Perché?

Uno pensa alle partite di calcio, ormai l'incubo di chi fa il cinema popolare, e certo in quei giorni ce ne sono di importanti. Ma lo spostamento deciso da De Laurentiis, uno che studia i grafici e le tabelle, si porta dietro la constatazione che girano sempre meno soldi, specie dopo l'ennesima stangata in arrivo già a fine gennaio, con le nuove addizionali regionali Irpef maggiorate dal cosiddetto decreto "salva Italia".

Soprattutto a fine mese - i dati parlano chiaro - la gente va meno al cinema. I discografici già se n'erano accorti, da tempo i cd vendono poco in quei giorni, tutti giù a "scaricare"; ora, salvo eccezioni che confermano la regola, tocca all'industria cinematografica misurarsi con la pessima congiuntura.

Del resto, "Posti in piedi in Paradiso" si intona al momento. Chi l'ha visto assicura che è molto spassoso, nonostante il tema preso dalla dura realtà sociale, e bisogna riconoscere che Verdone non si tira indietro di fronte alle sfide impegnative: due anni fa il suo "Io, loro e Lara" uscì ai primi di gennaio, dieci giorni prima di "Avatar", e andò lo stesso bene. Se lì l'attore-regista incarnava un missionario in crisi alle prese con una famiglia incasinata, qui è un ex discografico di successo, tal Ulisse Diamanti, che vive nel retro del suo negozio di vinili vintage arrotondando le scarse entrate vendendo "memorabilia" su e-Bay.

Non stanno meglio gli altri due protagonisti: un ex critico cinematografico ridottosi a occuparsi di gossip (Piefrancesco Favino) e un ex imprenditore con doppia famiglia finito a fare l'agente immobiliare (Marco Giallini). Tutti e tre padri separati costretti a versare quasi tutto ciò che guadagnano in alimenti e spese di mantenimento per mogli e figli. Mettendo 250 euro a testa, andranno a vivere insieme, quasi fossero studenti universitari ventenni, affittando l'appartamento meno costoso e più rumoroso di Roma. E il peggio deve ancora venire.

Appunto: il cinema ai tempi della crisi. La situazione da settimane è sotto osservazione. Del crollo dei cine-panettoni di De Sica e Pieraccioni sapete tutto, ma incuriosisce che nemmeno "Immaturi - Il viaggio" bisserà gli oltre 15 milioni del primo capitolo, fermandosi attorno agli 11, quasi un terzo di meno. Vedremo con "Benvenuti al Nord", altro seguito molto atteso appena uscito: a occhio non arriverà ai 30 milioni dell'altro.

Poi, d'accordo, il cinema continua ad essere la forma più popolare e a buon mercato di svago, un intrattenimento per famiglie, grazie alla sostanziale tenuta del biglietto di ingresso: 8.5 euro per i film normali, 11 per quelli in 3D, con sconti sostanziosi al mercoledì.

Tuttavia si odono sinistri scricchiolii, nessuno è più sicuro di nulla, anche i film un tempo ritenuti sicuri al box-office devono fare i conti con l'impoverimento italiano, la disoccupazione giovanile al 27.5 per cento, la recessione che durerà almeno due anni, le ansie della quarta settimana, l'attesa spasmodica del 27, che per molti arriva dieci-quindici giorni dopo.

Manco a farlo apposta, proprio mercoledì scorso il neo-presidente dei distributori Anica, Richard Borg, s'è interrogato sul tema, formulando alcune proposte. Una recita: «Vogliamo fare in modo che in Italia il giorno del biglietto a prezzo ridotto sia lo stesso ovunque? Se così fosse, si potrebbe imbastire una grande campagna nazionale per convincere il pubblico».

E aggiunge: «Bisogna convincere gli spettatori che il cinema è un bene che va utilizzato di più, per divertirsi, imparare, ampliare la propria cultura. Oggi in Italia si va a vedere un film, non si va al cinema». Con tutto il rispetto per Borg, la differenza, considerando l'aria di micragna che si respira da noi, non sta proprio in piedi.

 

CARLO VERDONE AURELIO DE LAURENTIISI BROS CARLO E ENRICO VANZINA pieraccioni_felicitaVERDONE POSTI IN PIEDI IN PARADISOVERDONE COL PRIMO CIAK DI POSTI IN PIEDI IN PARADISO

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi stefano de martino bruno vespa pier silvio berlusconi gerry scotti antonio ricci

DAGOREPORT- SE IN RAI SI BALLA LA RUMBA, IN MEDIASET IMPAZZA UN ISTERICO ‘’BALLO DI SAN VITO’’ - DAVANTI AL PERSISTENTE SORPASSO DELLA “RUOTA” VESTITA DI NUOVO DA GERRY SCOTTI SUI “PACCHI” DELLO SCULETTANTE DE MARTINO, CHE FARÀ L'AD RAI, GIAMPAOLO ROSSI? RITORNERÀ IN ONDA FRA 7 GIORNI “CINQUE MINUTI” DI BRU-NEO VESPA METTENDOSI DI MEZZO TRA IL CLAUDICANTE TG DI CHIOCCI E L’AZZOPPATO "AFFARI TUOI"? - GIÀ INCAZZATO PER IL DECLINO VERSO LA MEZZANOTTE DI “PORTA A PORTA”, L’80ENNE CONSIGLIORI DELLA MELONA SA CHE NELLA TESTA DI ROSSI FRULLA L’IDEA DI ACCOMPAGNARLO, PIANO PIANO, IN UNA RSA A GIOCARE A BRISCOLA? - SE VIALE MAZZINI È UN COVO DI VIPERE, A COLOGNO MONZESE NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA. "STRISCIA LA NOTIZIA" VERRA' MESSA DA PARTE, DAVANTI ALL’INASPETTATO TRIONFO DELLA “RUOTA” IN UNA FASCIA FONDAMENTALE PER LA RACCOLTA PUBBLICITARIA E PER LO SHARE DELLA PRIMA SERATA? - PIER SILVIO SI RICORDERÀ DI CIÒ CHE DISSE BALDANZOSO ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI"? AH, SAPERLO....

giorgia meloni rating fitch

DAGOREPORT: IL GRANDE BLUFF - ALLA GRANCASSA SUONATA IN GLORIA DI GIORGIA MELONI DA PARTE DEI MEDIA FILO-GOVERNATIVI SULLA DECISIONE DI FITCH DI PROMUOVERE IL RATING ITALIANO, HA FATTO IERI IL CONTROPELO L’EDITORIALE SULLA PRIMA PAGINA DEL “CORRIERE DELLA SERA’’ - SOTTOLINEA FEDERICO FUBINI: SENZA I 200 MILIARDI DEL PNRR PORTATI NEL 2022 DA CONTE E DRAGHI IN DOTE AL GOVERNO MELONI, ANCHE LA MINIMA CRESCITA DELLO 0,5% NON SAREBBE MAI AVVENUTA E LA PROMOZIONE L’ARMATA BRANCA-MELONI LA VEDEVA COL BINOCOLO - SECONDA FORTUNA: GRAZIE AL TAFAZZISMO DELL'OPPOSIZIONE E ALL'IRRILEVANZA DEL MONDO SINDACALE (GRAN PARTE DEGLI ISCRITTI DELLA CGIL SONO PENSIONATI; MENTRE LA CISL È PASSATA NELLE FILA GOVERNATIVE), IL BELPAESE DEI MELONI REGISTRA I SALARI TRA I PIÙ BASSI D’EUROPA, FERMI A DIECI ANNI FA, CHE ABBASSANO SEMPRE DI PIU' IL NOSTRO POTERE D'ACQUISTO…

andrea orcel giuseppe castagna giancarlo giorgetti giorgia meloni

DAGOREPORT: TE LO DÒ IO IL TERZO POLO BANCARIO! – IL CEO DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, GRAZIE AL GOLDEN POWER PIANTATI DAL LEGHISTA GIORGETTI, MINISTRO DEL MEF, OGGI È LIBERO DELL’ASSEDIO DI UNICREDIT MA NON CI PENSA PROPRIO DI FINIRE SOTTOMESSO AL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, PREFERENDO LE NOZZE COL CRÉDIT AGRICOLE ITALIA – OVVIAMENTE UN’OPERAZIONE DI ESTREMA INGRATITUDINE SAREBBE UN SCHIAFFO IN FACCIA A GIORGETTI E AL GOVERNO: MA COME, DOPO CHE CI SIAMO INVENTATI CHE UNICREDIT COME ‘’BANCA STRANIERA’’, ORA RISCHIAMO DI RITROVARCI CON IL ‘’NOSTRO’’ BANCO BPM INGHIOTTITO DAI FRANCESI DI AGRICOLE? SARANNO TEMPI DURI PER IL BUON CASTAGNA…

matteo ricci francesco acquaroli

FLASH! – SI RACCONTA CHE IL CANDIDATO MELONIANO ALLA REGIONE MARCHE, FRANCESCO ACQUAROLI, MAGARI CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA INCAPACITA’ COMUNICATIVA, HA COMINCIATO A DARE I NUMERI ALL’IDEA DI DUELLARE CON MATTEO RICCI SULLA DISTANZA DI TRE CONFRONTI ORGANIZZATI DAL TG3 REGIONALE - INTERPELLATA, LA VIGILANZA RAI AVREBBE FATTO PRESENTE CHE LA DECISIONE SPETTAVA AL DIRETTORE DEI TG REGIONALI, ROBERTO PACCHETTI, UN VARESOTTO IN QUOTA LEGA – ET VOILÀ, DEI TRE SCONTRI NE È SOPRAVVISSUTO UNO, CON GRAN SCORNO DELLA REDAZIONE DEL TG DELLE MARCHE…

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...