israele attacca la siria benjamin netanyahu

NON È CON LE GUERRE CHE SI ESTIRPA IL TERRORISMO – ISRAELE POTREBBE INVADERE IL LIBANO GIÀ QUESTA SETTIMANA MA NON CAMBIERA' GRANCHE' – NETANYAHU E I SUOI ALLEATI FINGONO DI NON CAPIRE CHE PER RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE 

BISOGNA CREARE UNO STATO PALESTINESE - PER CREARE UN “NUOVO ORDINE” DI PACE IN MEDIO ORIENTE, TEL AVIV HA BISOGNO DI AVERE DALLA SUA PARTE LE OPINIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI: FARE GUERRA E ELIMINARE I CAPI DI HAMAS E HEZBOLLAH NON BASTERA' - IL MESSAGGIO DI NETANYAHU AGLI IRANIANI: "PRESTO SARETE LIBERI". IL PENTAGONO INVIA ALTRI SOLDATI E AEREI DA CACCIA IN MEDIO ORIENTE

1. DAGOREPORT

BENJAMIN NETANYAHU CON I CARTELLI ALL ONU

Ciò che Netanyahu e gli israeliani tutti non vedono, o fingono di non vedere, è che condurre operazioni mirate contro i capi di Hamas ed Hezbollah, radere al suolo Gaza, bombardare Beirut o invadere via terra il Libano, non risolveranno il problema terrorismo.

 

Si tratta di mosse muscolari che annientano, solo temporaneamente, i nemici di Tel Aviv, ma finiranno per rinforzare nelle popolazioni colpite l’odio verso Israele.

 

L’unico modo per il Governo di “Bibi” di estirpare alla radice lo stato di guerra permanente, spuntare le armi alla propaganda anti-israeliana e portare dalla sua parte le opinioni pubbliche internazionali è favorire la creazione di uno Stato palestinese. La determinazione con cui Netanyahu e i suoi alleati dell’estrema destra messianica si oppongono a uno Stato di Palestina non fa altro che gettare le basi per nuovi terrorismi e nuove guerre.

 

2. Medioriente: Netanyahu a iraniani, Israele è con voi, presto sarete liberi

(LaPresse) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha diffuso un messaggio video rivolto direttamente al popolo iraniano, affermando che Israele "è al vostro fianco". "Ogni momento che passa, il regime vi sta portando più vicino all'abisso - ha spiegato - quando l'Iran sarà finalmente libero, e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso. I nostri due popoli antichi, il popolo ebraico e il popolo persiano, saranno finalmente in pace. I nostri due paesi, Israele e Iran, saranno in pace". Netanyahu ha poi invitato i cittadini iraniani a non lasciare "che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze e i vostri sogni". "So che non supportate gli stupratori e gli assassini di Hamas e Hezbollah, ma i vostri leader sì - ha concluso Netanyahu - meritate di meglio. I vostri figli meritano di meglio. Israele è con voi".

 

3. Il Pentagono invia altri soldati in Medio Oriente 'Soprattutto squadroni di aerei da caccia'

(ANSA) - Il Pentagono ha annunciato l'invio di "poche migliaia" di truppe in Medio Oriente per rafforzare la sicurezza ed essere pronti a difendere Israele se necessario. La vice portavoce del dipartimento della Difesa Sabrina Singh ha precisato che si tratterà per la maggior parte di più squadroni di aerei da caccia. "I jet saranno lì per la protezione delle forze statunitensi", ha aggiunto.

 

i carri armati israeliani al confine con il libano 2

4. FRONTE NORD, SONO GIÀ PARTITE LE INCURSIONI IN LIBANO DELL’IDF: “PENETRATI ANCHE I TUNNEL DI HEZBOLLAH”

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per www.repubblica.it

(integrale: https://www.repubblica.it/esteri/2024/09/30/news/operazione_libano_nord_idf_tunnel_incursioni-423527078/)

 

Gli incursori delle forze speciali israeliane hanno segretamente varcato il confine settentrionale già nelle scorse settimane. Hanno condotto operazioni mirate e di breve durata nel sud del Libano, penetrando in alcuni tunnel scavati da Hezbollah […], avvicinandosi alle postazioni delle milizie sciite e raccogliendo informazioni dal campo.

 

benjamin netanyahu herzi halevi

Esattamente il tipo di missione preparatoria che serve ai Comandi militari per lanciare poi la vera offensiva di terra. […] Lo riferisce il Wall Street Journal, citando non meglio precisate “fonti a conoscenza della materia”. Azioni segrete sarebbero avvenute di recente, ma pare siano cominciate mesi fa. Le fonti, tra l’altro, indicano in questa settimana il probabile inizio dell’invasione israeliana.

 

Netanyahu non ha ancora dato l’ok definitivo, ma l’invasione del Libano gli viene chiesta dalla maggior parte dei suoi ministri e pure dall’opposizione, perché una zona cuscinetto tra la frontiera e il fiume Litani è ritenuta l’unica soluzione efficace per permettere il ritorno in Galilea dei 60 mila israeliani sfollati a causa dei razzi di Hezbollah.

 

i carri armati israeliani al confine con il libano 1

[…] “Il timing dell’invasione però potrebbe cambiare”, ammettono le fonti sentite dal quotidiano newyorkese. Gli Stati Uniti infatti sono contrari e temono l’escalation regionale […]. La Casa Bianca spinge piuttosto per una soluzione diplomatica: un accordo mediato da Francia e Stati Uniti per il cessate il fuoco sul confine israelo-libanese e il ritiro di milizie e postazioni oltre il Litani, come prevede la famosa, e non rispettata, risoluzione 1701 dell’Onu. […]

 

3. COLONNE DI CARRI ARMATI CANNONI E CHECK-POINT

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

benjamin netanyahu - discorso onu

Il futuro prossimo della frontiera nord incombe già sulla statale 89. Una macchia ocra appare tra gli olivi e i mirti cresciuti selvatici lungo la strada, il riflesso delle blindature colpisce l’iride, l’ombra dei cannoni è proiettata a terra dalla luce di mezzogiorno.

 

Il pianoro semi-nascosto non ha più alcuna forma di vegetazione, ben arato com’è dai cingolati israeliani che lo hanno eletto a base logistica. I mezzi della 98 esima divisione che devono invadere il Libano sono qui da almeno una settimana, attendono sotto il sole l’ordine che, per ora, non è stato dato.

 

festeggiamenti per la morte di nasrallah a Idlib in siria

Si contano una decina di carri armati, cinque blindati per il trasporto truppe, altrettanti obici di media gittata, una decina di camion: gli intrusi nel paesaggio bucolico dell’Alta Galilea, diventata, dall’8 ottobre, bersaglio di 9.500 razzi lanciati da Hezbollah. [...] Su un palo sventolano due bandiere, quella nazionale e quella verde-nera dei corpi corazzati, i Kheyl HaShiryon. Un mese fa qui non c’era niente, giusto qualche fuoristrada militare, la grande macchina bellica non si era ancora mossa.

 

Siamo a quattro chilometri dal confine nord, nel tratto che collega Jish a Hurfesh, due nomi che finiscono sempre sulla cronaca quotidiana o perché colpiti dai razzi o perché vi rimbomba la sirena di allarme, mentre in cielo compaiono gli arabeschi di fumo lasciati dall’Iron Dome. Si ode costantemente il rumore dei caccia che sorvolano lungo e oltre la frontiera, potendo sfruttare la totale assenza di contraerea libanese.

 

[...]

festeggiamenti per la morte di nasrallah a Idlib in siria

 

Una notizia diffusa all’alba dall’emittente americana Abc ha messo tutti in agitazione. «L’Idf potrebbe aver già iniziato o sta per iniziare piccole operazioni oltre il confine con il Libano per eliminare le vicine posizioni di Hezbollah». Non c’è la conferma ufficiale dello Stato maggiore, ma non è detto che la storia sia completamente infondata. Intanto perché la prospettiva più realistica è questa: non è l’occupazione su vasta scala ma azioni mirate di terra lungo gli 80 chilometri di frontiera per smantellare, sopra, le postazioni delle milizie sciite e, sotto, i tunnel scavati nella pietra.

 

il palazzo dove si nascondeva nasrallah dopo il raid israeliano a beirut foto lapresse

La strategia a cui pensa il governo israeliano, sostenuto da una parte dell’opposizione, è sfruttare il disorientamento di Hezbollah privato di leader e della catena di comando per riproporre un’operazione lampo come quella del 1978, denominata “Litani”, quando gli incursori in pochi giorni toccarono le sponde del fiume, a seguito dell’uccisione di 35 passeggeri israeliani su un bus catturato vicino a Tel Aviv da un gruppo terroristico palestinese. Netanyahu, però, non ha ancora dato l’ordine.

 

benjamin netanyahu - discorso onu

[...] Con l’uccisione di Nasrallah, Netanyahu ha riguadagnato consenso e i 60 mila sfollati dell’Alta Galilea vogliono tornare a casa. Dunque, gli chiedono con forza di «finire il lavoro». Intendendo, per lavoro, la liquidazione totale di Hezbollah, costi quel che costi. Tra Jish e Hurfesh c’è una deviazione che porta a Sasa, il kibbutz “degli italiani” perché tra i 400 abitanti che vivono secondo le regole del collettivismo socialista c’è una piccola comunità di connazionali.

 

Angelica, Cesaretto, Luciano, Luca. Sono rimasti qui, tra i quaranta che non hanno voluto evacuare sul lago di Tiberiade. La notte dormono nel mamad, la stanza blindata, nelle case meno esposte alle colline libanesi, mentre la kitat konenut, la squadra civile armata, fa la ronda. Una scheggia di un razzo, forse un anticarro che è tra i più pericolosi perché non intercettabile dall’Iron Dome, si è conficcata sul tetto di un’automobile. Altri detriti hanno danneggiato la finestra della sala dove si riunisce il kibbutz.

«Netanyahu deve finire il lavoro», dicono anche a Sasa.

benjamin netanyahu - discorso onubenjamin netanyahuBENJAMIN NETANYAHU - ATTACCO ISRAELIANO SU BEIRUT

attacchi israeliani in libano 3

           

il palazzo dove si nascondeva nasrallah dopo il raid israeliano a beirut. 2 foto lapressemorte di hassan nasrallahOPERAZIONE NEW ORDER DELL ESERCITO ISRAELIANO PER UCCIDERE HASSAN NASRALLAHfesteggiamenti per la morte di nasrallah a Idlib in siria i carri armati israeliani al confine con il libano festeggiamenti per la morte di nasrallah a Idlib in siria

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