giorgio palu astrazeneca

“LE VARIANTI DI OMICRON SONO IN GRADO DI ROMPERE L'IMMUNITÀ DATA SIA DALL'INFEZIONE NATURALE SIA DAL VACCINO” - IL PRESIDENTE DELL’AIFA, GIORGIO PALÙ: “LE CARATTERISTICHE DI CHI MUORE NON SONO CAMBIATE. SI TRATTA IN LARGA PARTE DI ULTRAOTTANTENNI CON PATOLOGIE CONCOMITANTI. PURTROPPO L'UTILITÀ DELLA QUARTA DOSE VIENE SOTTOVALUTATA - FINO A OTTOBRE LA SITUAZIONE DOVREBBE RIMANERE RBUONA CON RIDOTTA INCIDENZA DI CASI E BASSA PRESSIONE SUI SERVIZI ASSISTENZIALI. POI, ESSENDO IL COVID-19 CAUSATO DA UN VIRUS AEREO, TORNERÀ A PREOCCUPARCI…”

GIORGIO PALU

Francesco Rigatelli per “la Stampa”

 

«Dobbiamo avere fiducia nei vaccini attuali, che proteggono ancora molto bene verso la malattia grave, e sperare nella ricerca affinché produca per l'autunno dosi aggiornate e farmaci sempre più efficaci». Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all'Università di Padova, presidente dell'Aifa ed ex membro del Cts, fa il punto dopo i nuovi dati dell'Istituto superiore di sanità sulle 397mila reinfezioni con Sars-Cov-2 da fine agosto.

 

omicron2 ba2

Come contestualizza questi ricontagi?

«Sono l'ennesima prova che non ha senso parlare di immunità di gregge. Per farlo ci vorrebbe un virus stabile e un vaccino che copra totalmente. Da notare invece è che il virus diventa sempre più endemico e che circa il 90 per cento delle infezioni, considerando anche i non vaccinati e i reinfettati, risulta asintomatico».

 

I ricontagiati, che sono il 5 per cento dei casi, costituiscono un segnale importante?

«Sì, perché parliamo dei casi censiti e probabilmente sono molti di più. Ormai sappiamo che le varianti di Omicron sono in grado di rompere l'immunità data sia dall'infezione naturale sia dal vaccino».

 

omicron2 ba2

Le reinfezioni impressionano, ma possono portare alla malattia grave?

«Le caratteristiche di chi muore non sono cambiate. Si tratta in larga parte di ultraottantenni con patologie concomitanti. Se queste persone si reinfettano possono avere problemi, da cui l'importanza della quarta dose per i più fragili».

 

La vaccinazione dunque resta fondamentale?

«Certamente, purtroppo l'utilità della quarta dose viene sottovalutata sia in Italia sia in altri Paesi come la Germania».

GIORGIO PALU AIFA

 

E in autunno la faremo tutti?

«L'Ema ha ricordato che per l'intera popolazione bisogna puntare su vaccini aggiornati alle varianti e sottovarianti circolanti, oltre a cercare nel lungo periodo un vaccino polivalente contro tutti i coronavirus. Quando i primi saranno approvati - verranno valutati probabilmente a settembre - si potranno fare».

 

Perché Omicron produce tante sottovarianti?

il piano per la quarta dose

«Il Sars-Cov-2 varia continuamente in maniera casuale. Può succedere nei soggetti immunodepressi in cui l'infezione dura più a lungo o può avvenire per ricombinazione con uno scambio di geni tra due virus che infettano una stessa cellula umana o animale. Il caso del passaggio di specie uomo-animale-uomo lo abbiamo già visto con il pipistrello e i visoni, ma può avvenire anche con altre specie come criceti e furetti.

 

È possibile che in questo momento siamo più attenti che in passato al sequenziamento e dunque seguiamo meglio l'andamento del virus. Non possiamo escludere che Omicron muti in una variante molto diversa e più patogena, ma sarebbe un processo contrario al destino evolutivo del virus che finora ha perso virulenza non infettando più i polmoni».

 

GIORGIO PALÙ

Sui grandi numeri è ugualmente pericoloso?

«Sì, perché essendo diventato più contagioso colpisce quasi tutti, provocando effetti più gravi nelle persone fragili».

 

Le sottovarianti di Omicron rendono meno efficaci anche i farmaci?

«Questo riguarda soprattutto gli anticorpi monoclonali, che essendo molto specifici andrebbero aggiornati. Gli antivirali classici diretti contro gli enzimi replicativi di Sars-Cov-2 non risentono delle mutazioni sulla proteina Spike. Mentre Remdesivir, da poco rivalutato, va somministrato per endovena, il Paxlovid è usato per via orale e viene dispensato dalle farmacie territoriali. Interagendo con tanti altri medicinali necessita di prescrizione e come tutti i farmaci di questo genere risulta efficace entro 72 ore dall'infezione».

REITHERA

 

Perché non è mai decollata la produzione italiana di vaccini?

«In Italia servirebbero più attenzione e finanziamenti alla ricerca e agli investimenti industriali. La produzione di farmaci generici e in conto terzi è ai primissimi livelli. Ma quella sui vaccini e sui farmaci innovativi non è ancora decollata perché non abbiamo avuto una partnership pubblico-privata come quella promossa da Trump, che ha investito 15 miliardi di dollari per riconvertire e specializzare l'industria».

 

Come vede l'andamento della pandemia da qui a Natale?

«Il Sars-Cov-2 resterà con noi a lungo con un andamento stagionale. Fino a ottobre nel nostro emisfero la situazione dovrebbe rimanere relativamente buona con ridotta incidenza di casi e bassa pressione sui servizi assistenziali. Poi, essendo il Covid-19 causato da un virus aereo, tornerà a preoccuparci. L'unico dato che resta allarmante è quello dei morti, per cui è come se ogni giorno cadesse un aereo».

reithera

 

L'allarme per la nuova epatite invece è rientrato?

«Per ora non ha avuto la diffusione che si temeva, nonostante abbia colpito soprattutto bambini sotto i 5 anni non vaccinati contro Sars-Cov-2. La causa più probabile è l'adenovirus umano F41, già associato a forme gastroenteriche».

 

Cosa pensa dell'antibiotico-resistenza, che per molti esperti è la nuova minaccia?

«Per l'Oms nel 2050 avremo più decessi per questa condizione patologica che per tumori. È chiaro che si fa un uso inappropriato di antibiotici, per cui vediamo resistenze nel 50-60% dei casi trattati verso farmaci chinolonici, beta-lattamici e macrolidi. L'industria farmaceutica dagli anni '90 non ha adeguatamente innovato a riguardo, perché è difficile trovare nuove molecole, i brevetti sono scaduti e gli antibiotici non sono remunerativi. Inoltre, questi ultimi vengono usati anche nella filiera alimentare di carne e pesce, senza contare che finiscono dispersi nell'ambiente e ci ritornano sotto varie forme».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....