matteo salvini (1)

C'È UNA ''BESTIA'' DIETRO SALVINI - È L'ALGORITMO CHE SUGGERISCE A MATTEO QUANTO ESSERE CATTIVO. E DIETRO LA BESTIA OVVIAMENTE C'È LUCA MORISI, IL SUO DOTTOR STRANAMORE CHE L'HA RESO RE DI FACEBOOK CON TRE MILIONI DI SEGUACI. I POST SONO STUDIATISSIMI, TEMPESTIVI, E CHIUDONO SEMPRE CON QUALCOSA DI POSITIVO: ''IO NON MOLLO AMICI'', ''BACIONI'', ''BUON VENERDÌ A TUTTI''

 

Fabio Martini per ''la Stampa''

 

SALVINI LUCA MORISI

Certo, riesce ad apparire sempre istintivo e spontaneo. Ma una buona parte dei posizionamenti (e dei riposizionamenti) di Matteo Salvini in realtà sono studiati e suggeriti dal computer, con un sistema sofisticato, che consente al leader della Lega si apparire di volta in volta «cattivissimo», «cattivo» e ogni tanto anche un po' «buono». Ma sempre e comunque in sintonia con gli umori prevalenti nell' opinione pubblica. E tutto grazie a un sistema informatico che ha pochi eguali in Europa.

 

MATTEO SALVINI SU FACEBOOK

Alla Lega gli amici di Salvini questo sistema lo chiamano «La Bestia». Per la sua cinica «ferocia». Eppure si tratta di una tecnica che non ha nulla di istintivo: è tutto studiato e calibrato. Con una capacità di capire quel che la gente vuole e al tempo stesso di entrare nella loro testa nel modo più subliminale e impercettibile.

 

L' hub, il cuore del sistema-Salvini, è Facebook. A portare il capo della Lega su queste «frequenze» era stato il «filosofo informatico» Luca Morisi.

Lui, che oramai passa come il dottor Stranamore di Salvini, ha confidato a Matteo Pucciarelli nel libro «Anatomia di un populista»: «Ebbi una specie di innamoramento per lui, dovuto alla constatazione della sua enorme capacità di gestire il talk show. Aveva l' ambizione di crescere: altri social media manager gli dicevano di puntare su Twitter, io gli dissi che il popolo stava su Facebook».

 

MATTEO SALVINI SU FACEBOOK

Qui Salvini è diventato l' incontrastato numero uno in Italia. Ha appena superato i 3 milioni di «mi piace» e da lì si irradiano i suoi messaggi più efficaci. Come? Attraverso un sistema che analizza - di volta in volta e in modo scientifico - migliaia e migliaia di post e di tweet che ottengono i migliori risultati. E quale tipo di persone hanno interagito. E a quel punto vengono preparati messaggi e parole-chiave pronti per essere irradiati da Salvini attraverso Facebook. E si dispiega una tecnica affinata negli anni e che è cambiata negli ultimi 12 mesi. Studiata da riviste come «Vice» e soprattutto «Wired», ma anche da psicologi specializzati nella «sentiment analysis», piano piano «La Bestia» sta uscendo dal mistero.

 

MATTEO SALVINI DIRETTA FACEBOOK

Oramai è chiaro che post e video di Salvini sono confezionati per raggiungere tre obiettivi. Il primo: occupare subito lo spazio mediatico, intervenendo per primi sulla notizia del giorno, perché arrivare secondi, sostiene Luca Morisi, «è come uscire su un giornale tre giorni dopo». In questo modo si costringono i media tradizionali, gli avversari ma anche gli alleati a rincorrere. Secondo: polarizzare tutta la discussione attorno al bivio: Salvini e anti-Salvini. Terzo: lanciare messaggi forti, estraendo dall' opinione pubblica i «sentimenti negativi» - rabbia, paura e aggressività - in modo da «abbassare la guardia» di chi ascolta.

luca morisi

 

Perchè secondo uno studio dell' università del Michigan del 2005, le emozioni negative rappresentano un' esca per attirare l' attenzione, anche se poi è il sentiment positivo che porta un elettore dalla parte del propagandista di turno.

 

Tanto è vero che alla fine di ogni post, Salvini puntualmente propone un frammento di «gioia» per chi ascolta. Lo ha fatto anche nel post che ha suscitato più polemiche, quello sui magistrati. Dopo la tirata irrituale contro chi non è eletto dal popolo, alla fine Salvini si è congedato con un messaggio rassicurante: «Io penso che milioni di italiani vogliano sicurezza, ordine, regole, disciplina. Un bacione e buon venerdì a tutti».

 

matteo salvini diretta facebook

E ha lanciato uno schioccante bacio verso chi ascoltava, lasciando in dissolvenza il messaggio aggressivo anti-giudici attivato poco prima. Certo, «La Bestia» prova a moltiplicare anche i tweet, probabilmente anche con l' azione di troll, disturbatori armati da un' unica centrale e un fenomeno anomalo è stato notato venerdì scorso. E quanto al capo della Lega ovviamente fa politica con la sua testa, orienta i messaggi anche sulla base del suo intuito, del suo fiuto e anche sulla base di tutto quel che si muove sullo scacchiere. Ma accanto a lui c' è sempre «La Bestia».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO