roberto giachetti ivan scalfarotto emanuele fiano

SCALFAROTTO DIVIDE IL PD (TANTO PER CAMBIARE) – LA VISITA DEL DEPUTATO DEM IN CARCERE DAI RAGAZZI AMERICANI VISTA DAL PARTITO. GIACHETTI: “GIUSTA, CI SAREI ANDATO ANCHE IO MA NON POTEVO. QUANDO HO VISTO LA PRESA DI DISTANZE DI ZINGARETTI SONO RIMASTO BASITO” – FIANO: “AVREBBE POTUTO ANDARE IN CARCERE SENZA DARNE PUBBLICITÀ, LA PERCEZIONE È STATA NEGATIVA”

1 – "GIUSTA LA VISITA DI SCALFAROTTO A REGINA COELI"

Carlo Bertini per “la Stampa”

 

ivan scalfarotto

Roberto Giachetti, lei che passa da anni il ferragosto con detenuti d' ogni sorta, per reati anche efferati, come mai non è andato a Regina Coeli dove sono rinchiusi i due americani coinvolti nell' omicidio del carabiniere?

«Ci sarei andato anche io, ma ci sono stato un mese fa in quel carcere e poi non potevo. Da anni, decine di volte l' anno, passo ore nelle carceri italiane per verificare le condizioni in cui vivono non solo i detenuti, tutti i detenuti, ma anche il personale di custodia, i volontari e i medici: faccio visite in cui incontro anche detenuti imputati di pluriomicidio, come quelli al 41 bis che hanno fatto stragi e che hanno accumulato secoli di galera. Ma certamente ci ritornerò».

zingaretti giachetti martina

 

Le critiche piovute sul collega Scalfarotto muovono dalla considerazione di scarsa opportunità politica del suo gesto. Non ritiene vi sia un problema del genere?

«La trovo una cosa aberrante. Quando ho visto la presa di distanze di Zingaretti sono rimasto basito. Sostenere che uno non debba esercitare la nostra prerogativa perché inopportuno politicamente è una follia. Per verificare le condizioni nelle carceri non ci sono momenti meno opportuni. Paradossalmente diventa più opportuno quanto più la questione è impopolare».

roberto giachetti

 

Quindi ha sbagliato il segretario Pd a scaricare Scalfarotto?

«Un partito che si chiama democratico avrebbe dovuto rivendicare il gesto in quanto figlio di una cultura giuridica radicata negli anni che non può essere calibrata sulla base della popolarità di una decisione del genere. Ci sono principi democratici figli della storia di questo paese, da Beccaria a Pannella, e trovo singolare che per paura di essere impopolari si possano prendere le distanze. Qual è l' identità del Pd se non quella di difendere determinati valori e prerogative anche quando sono impopolari?».

 

ivan scalfarotto

Scalfarotto dice che la sua ispezione era una verifica della tenuta dello stato democratico.Con l' opinione pubblica così scossa, dopo quei funerali così partecipati, sarebbe stato il caso di posticipare questa visita, per non dare l' impressione di una messa in dubbio del nostro stato di diritto?

«Scalfarotto è entrato in una galera dove si consuma, come in ogni carcere italiano, lo strame di diritti di decine di migliaia di detenuti: e non lo dico io ma la Cedu. Le galere sono fatiscenti e i detenuti vivono come bestie. E questo non è proprio di uno stato di diritto. Scalfarotto non ha portato solidarietà ad un presunto assassino, questo è stravolgere la realtà».

 

anna ascani roberto giachetti

La questione, in sé molto delicata, solleva però un tema più largo: accarezzare le pulsioni popolari magari non porta consensi ad un partito come il Pd, ma snobbare il sentimento popolare nemmeno. Lei che ne pensa?

emanuele fiano

«Che il sentimento popolare vada indirizzato in funzione dei principi e valori che intendiamo marcare. Il decadimento della politica sta pure nel fatto che invece di indicare una strada e provare a cogliere il consenso, la politica, quando va bene è timida nella difesa dei valori; e quando va male se li mette sotto le scarpe per ottenere il consenso. Chi critica Ivan mette il consenso davanti la difesa di valori e principi che sono nel nostro dna».

 

2 – “NO, SBAGLIATO. LA PERCEZIONE È NEGATIVA”

Carlo Bertini per “la Stampa”

 

ivan scalfarotto

Emanuele Fiano, il gesto di Scalfarotto, andato in carcere a visitare i due detenuti americani, ha provocato reazioni dure sui social. Doveva prevederlo ed evitare?

«Intanto prendo totalmente le distanze dalla marea di fango che si è riversata su Ivan. Che ha preso una decisione con propositi buoni. Ma gli effetti in termini di percezione sono stati negativi. Tanto che avrebbe potuto soprassedere o esercitare le sue prerogative andando in carcere senza darne pubblicità».

 

Magari poteva andarci senza dirlo, in sostanza.

la rabbia di emanuele fiano

«L' Italia è stata attraversata da un' onda emozionale per la giovane età del carabiniere, della moglie e del loro matrimonio, per l' efferatezza del delitto e per la totale apparente insensibilità dell' assassino e del suo complice. Un' onda di condivisione del dolore e del comune sentire. Qualcuno nelle prime ore ha voluto sfruttare politicamente l' episodio parlando dei clandestini e degli immigrati.

 

emanuele fiano

E dopo questa emozione si era entrati nell' alveo della commozione nazionale per questo funerale e per la figura dignitosa della vedova. Di fronte a tutto ciò abbiamo fatto bene a respingere le strumentalizzazioni e a far sentire la nostra congiunzione col sentimento nazionale. Invece la mossa di Ivan ci ha fatto apparire da un punto di vista comunicativo come un partito che si interessava di più a chi ha spezzato queste vite».

 

EMANUELE FIANO

La questione di opportunità politica solleva però un tema più largo: accarezzare i sentimenti popolari può aiutare l' identità di un partito come il Pd? Lei che pensa?

«C' è una profonda differenza tra popolare e populista. Populista vuol dire divinizzare il popolo: considerare che invece di ragionare sul principio di giustizia, qualunque cosa decida come la scelta tra Cristo o Barabba, sia giusta. Io non penso questo. Ma si devono fare delle volte ragionamenti di sintonia, entro certi registri culturali. La pena di morte è ingiusta anche se il popolo la votasse a maggioranza. Ma c' è un problema di distacco della sinistra dal sentimento popolare. Il che non vuol dire lisciare il pelo al popolo. Io ho sentito nelle chat e nelle feste dell' Unità voci critiche verso questa scelta di Ivan. Ho deciso di prendere le distanze quando ho visto un post della Cgil della polizia. In cui si diceva "abbiamo condiviso tutte le battaglie per i diritti civili di Scalfarotto ma questa volta ha sbagliato". Lì ho percepito che il suo proposito giusto aveva sortito un effetto diverso».

EMANUELE FIANO

 

Beh la pioggia di critiche del Pd su Scalfarotto ha dato un po' la sensazione che la questione di opportunità politica fosse predominante su qualsiasi altra valutazione.

«Io ho la coscienza a posto, non c' è giorno in cui non faccia una battaglia frontale contro il leghismo e i suoi derivati.

 

A proposito di quella frase dei poliziotti al videomaker, pronunciata dopo aver visto i suoi documenti - adesso sappiamo dove abiti - o del linguaggio di Salvini, dico senza mezzi termini che ci sono elementi di prefascismo e pretotalitarismo. Ma per questo penso che bisogna stare attenti ad ogni nostra mossa».

 

Il Pd sembra a volte però un partito allo sbando. Avete fatto bene ad esempio a votare no al taglio dei parlamentari?

EMANUELE FIANO

«Beh ci siamo posti il dilemma e abbiamo valutato che una riforma fatta così provocherà solo sfaceli. Io la domanda sul rapporto tra autonomia decisionale in rispetto della nostra identità e sentimento popolare me la faccio ogni giorno.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...