DA HOLLYWOOD ARRIVA UNA VENTATA DI “ASIA” FRESCA - LA RIVINCITA DELLA COMUNITÀ ASIATICA NEGLI STATI UNITI DOPO IL TRIONFO AGLI OSCAR DI “EVERYTHING EVERYWHERE” - GLI AMERICANI CON ORIGINI ORIENTALI ERANO FINITI NEL MIRINO DI CRIMINI D'ODIO A CAUSA DELL'ASSOCIAZIONE CON IL COVID, "VIRUS CINESE" - LA LORO VITTORIA È UNO SCHIAFFO IN FACCIA AI VALORI DELL'AMERICA RAZZISTA TRUMPIANA…

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daniel scheinert e daniel kwan oscar 2023 daniel scheinert e daniel kwan oscar 2023

Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

Forse il sogno americano c'è ancora, […] È a questa umanità che Ke Huy Quan, statuetta di miglior attore in mano stretta forte forte, parla quando dal palco del Dolby Theatre racconta del suo essere stato rifugiato, della fortuna di arrivare in America, dell'asilo che ha ottenuto, del dimenticatoio in cui era finito e poi della rinascita. […]

 

Analogamente il regista di Everything Everywhere All At Once Daniel Kwan ricorda il passato da migrante e ringrazia la madre: «Avrebbe voluto essere un'artista ma non ha potuto inseguire quel sogno perché era povera. Con i suoi sacrifici però, lo ha permesso a me e le sarò grato in eterno. Viva tutte le mamme del mondo!».

 

ke huy quan oscar 2023 ke huy quan oscar 2023

Quan e Kwan tratteggiano in pochi secondi quello che per due secoli sono stati gli Usa, land of hopes and dreams, sogni e speranze, cantata da Bruce Springsteen. Un disegno messianico nelle letture più calde e intransigenti, o un luogo che ospita anche puttane, malandrini giocatori d'azzardo, peccatori d'ogni sorta nelle strade della quotidianità ma tutti sognatori, convinti che si possa voltare pagina, volare più alto, diventare parte dell'Idea su cui gli Usa sono fondati. Nel 2008 era stato Barack Obama, in una notte gelida a Chicago, neo eletto Presidente, a sognare, a incarnare l'idea di un'America per tutti, inclusiva.

 

[…]  Il sogno di Donald Trump è stato quello di un'America per qualcuno. «Un'America ancora grande», dove non c'è inclusività, accoglienza, ma solo lo sfoggio della rivincita dei bianchi maschi arrabbiati dall'arrivo dell'altro da noi.

 

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[…] Ed è allora uno schiaffo a certi costumi e forse una naturale conseguenza di un'America sospettosa e stranita, che a rispolverare l'essenza degli Usa sia stato un figlio dell'Asia, un esponente di quella comunità dileggiata, dimenticata, ai margini, vittima di crimini di odio eppure, numeri alla mano, quella che ha un reddito più alto della media; che ha il livello di istruzione più alto; che cresce più rapidamente e che nel 2060 avrà 46 milioni di persone diventando la minoranza più grande del Paese.

 

Che non vuole comandare, ma semplicemente esserci con le proprie radici e innervarle nell'America senza disquisizioni sul grado di lealtà all'Idea. […] Non sarà Hollywood a cambiare la dinamica di una nazione dove ancora poche ore prima si aprisse lo show degli Oscar, i negozi dei cinesi venivano presi d'assalto a West Chester, Ohio. E dove nel 2022 i crimini d'odio contro gli asiatici sono stati 11500, più dei 6600 ai picchi della pandemia quando Trump tuonava contro «il virus cinese». Eppure, Quan e Kwan hanno dato una dimensione concreta, tangibile e vincente al sogno. Loro sì sono stati intimamente americani.

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