CAMILLA MARIANERA NON ERA UN’INGENUA PRATICANTE: ERA IL PERNO E IL "MOTORE" DEL SISTEMA CRIMINALE CHE FACEVA USCIRE DOCUMENTI COPERTI DA SEGRETO DAL TRIBUNALE DI ROMA IN CAMBIO DI TANGENTI – LAUREATA ALL’UNICUSANO, DOPO L’ESPERIENZA DA PRATICANTE, NON È RIUSCITA A SUPERARE L’ESAME. MA SI È SUBITO RICICLATA NEGLI UFFICI DEL CAMPIDOGLIO. E PARALLELAMENTE, INSIEME AL FIDANZATO, SI FACEVA PAGARE PER LE INFORMAZIONI SPIFFERATE DA UNA “TALPA” A PIAZZALE CLODIO – I LEGAMI CON I CASAMONICA E CON “DIABOLIK” PISCITELLI

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Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”

 

CAMILLA MARIANERA CAMILLA MARIANERA

Nei forum […] dedicati all’esame da avvocato, lo scorso settembre chiedeva consigli e suggerimenti […] mentre nelle stesse settimane […] riusciva a penetrare i segreti delle indagini in Procura.

 

Il 6 gennaio era sorridente in piazza Navona (con pettorina e cappello nero a punta da Befana) per l’organizzazione del tradizionale mercatino dell’Epifania, ma nello stesso ruolo di membro dello staff dell’assessore capitolino Monica Lucarelli orecchiava (e riferiva all’esterno) notizie sulle indagini a carico dei Casamonica […].

 

Sempre più, con i retroscena che emergono dopo il suo arresto assieme al fidanzato nel giorno di San Valentino, Camilla Marianera si rivela una figura sorprendente. La 27enne è in carcere con l’accusa di corruzione per essersi fatta vettore di tangenti ad un funzionario dell’ufficio intercettazioni della Procura: 300 euro per ogni informazione spifferata su indagini in corso, utenze intercettate, microspie nelle auto.

 

jacopo de vivo, fidanzato di camilla marianera, con il padre giuseppe detto peppone jacopo de vivo, fidanzato di camilla marianera, con il padre giuseppe detto peppone

Laureata in Giurisprudenza all’Unicusano, commessa in negozi di abbigliamento, collaboratrice della sorella nutrizionista, la prima idea che sembrava rimandare quando è finita in carcere era quella di una ragazza forse ingenua usata per interessi ben più grandi di lei. Ma i dettagli degli accertamenti […] hanno fatto emergere un personaggio diverso, che di quel sistema era il centro e il motore, assieme al fidanzato, Jacopo De Vivo, 29 anni, figlio di «Peppone», uno dei fondatori dei Fedayn nella curva Sud romanista ma con amicizie trasversali nella tifoseria laziale (su tutti, Fabrizio Piscitelli «Diabolik») e nell’estrema destra.

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[…] La scoperta del traffico di informazioni nasce infatti perché un amico di De Vivo, Luca Giampà, già sotto intercettazione per droga, chiede alla coppia notizie su sua moglie Mafalda Casamonica, figlia di uno dei capi del clan sinti, Giuseppe. Insomma, De Vivo procacciava i clienti in questo ambiente, Marianera esaudiva le loro richieste grazie ai contatti maturati nel suo anno e mezzo [da praticante]: iscritta all’albo [...], ha sostenuto l’esame a Catanzaro senza però superare il secondo orale.

 

[…] In un’intercettazione lei sostiene che il «metodo alternativo» di ottenere le informazioni riservate le sia arrivato in dote proprio dai colleghi di quello studio (le verifiche sono in corso) e intanto, mentre si cerca di risalire all’identità della «talpa», altri cinque funzionari della Procura sono stati perquisiti. La 27enne è inoltre figlia di Lorenzo, precedenti per furti, rapine, armi e droga. […]

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