monnezza

ECCO PERCHE’ ROMA AFFONDA NELLA MONNEZZA - I NETTURBINI "INABILI" DI ROMA: UNO SU 3 NON SALE SUI CAMION – IL BATTAGLIONE DI ‘OPERATORI ECOLOGICI’ CHE HA IN TASCA UN CERTIFICATO MEDICO CON CUI EVITA DI PORTARE VIA L’IMMONDIZIA DALLE STRADE. CIOE' DI FARE QUELLO PER CUI SAREBBERO STIPENDIATI CON I FONDI DELLA TARI, CHE PER I ROMANI È UNA DELLE PIÙ ALTE D'ITALIA – L’INCHIESTA DELLE IENE SUI FANCAZZISTI DI ‘AMA’

 

https://www.iene.mediaset.it/video/ama-raccolta-spazzatura-roma-fancazzisti_606514.shtml

 

ama

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

Netturbini «inidonei» a fare i netturbini. Domanda: quindi come passano il turno pagato dall'Ama? «Non saprei, certo è che le cose ora dovranno cambiare», risponde il nuovo amministratore unico della municipalizzata di Roma, Stefano Zaghis, alle prese con l'emergenza rifiuti, l'assenza di impianti dove portare la spazzatura raccolta in giro per la città, un piano industriale da scrivere in tempi record e, tra i mille intralci, c'è pure questo paradosso: il battaglione di «operatori ecologici» che ha in tasca un certificato medico, temporaneo o permanente, con cui evita di fare quanto previsto dal contratto.

 

L'assenteismo e le licenze facili sono una vecchia piaga della partecipata ambientale dell'Urbe, ma le cifre annotate in un rapporto appena consegnato al nuovo numero uno impressionano: un netturbino su 3 è inabile all'incarico.

 

monnezza

«Tra gli oltre 4.300 operatori ecologici di Ama, circa 1.500 risultano essere idonei parziali (in modo permanente o temporaneo) o inidonei (permanenti o temporanei) alla specifica mansione assegnata», si legge nel report. Insomma, non possono salire sui camion e portare via l'immondizia dalle strade. Quello per cui sarebbero stipendiati con i fondi della Tari, che per i romani è una delle più care d'Italia.

 

«SITUAZIONE MARZIANA»

Le motivazioni degli impedimenti sono varie: c'è chi è «allergico» allo smog, quindi proprio non può passare il turno al volante dei compattatori nel traffico di Roma; c'è chi invece non può sostenere «carichi pesanti», come svuotare i cassonetti che, dal centro alla periferia, tracimano di pattume da mesi. C'è anche chi soffre di fastidi temporanei e quindi, sempre col certificato firmato dal dottore, non può essere inserito nei turni. Naturalmente, tra i 1.500 inabili, c'è sicuramente chi avrà pienamente diritto alle esenzioni. Ma davanti a una percentuale così massiccia (34,9% dei netturbini), qualche dubbio viene.

dipendenti ama - le iene

 

Gli stessi sindacati, solitamente bellicosi, riconoscono che la situazione è grottesca. Soprattutto, è un lusso impensabile per una città invasa dall'immondizia. «Sembra di stare su Marte, lo so», conviene Alessandro Bonfigli, leader della Uil Trasporti: «Bisogna ammetterlo: queste persone vanno messe nelle condizioni di fare qualcosa, tutti devono essere utili alla causa, specialmente in un frangente così difficile». Stessa domanda di prima: oggi i netturbini inabili cosa fanno? «Poco o nulla», risponde anche il sindacalista.

 

 

roma monnezza

Al nuovo au, Zaghis, nominato a inizio ottobre, va dato il merito di avere preso di petto la questione. Perché per tirare fuori Roma dall'emergenza rifiuti servono sì gli impianti - lui stesso propone alla sindaca Raggi una discarica e un termovalorizzatore, parola tabù, però, per un pezzo del M5S - ma tocca anche rendere efficiente un colosso pubblico che non brilla per rigore, anzi. Basta pensare che il tasso di assenteismo, ferie escluse, sfiora da anni il 15%. L'ultima rilevazione interna, che prende in esame il trimestre luglio-settembre, dice che il 14,7% dei dipendenti Ama non si presenta al lavoro, tra malattie (6,1%), permessi 104 e congedi di ogni risma.

dipendenti ama - le iene

 

Zaghis ha già dato mandato al nuovo direttore del Personale, Marcello Bronzetti, di riconvertire più netturbini «inidonei» possibile. In 200 saranno spediti a fare gli «spazzini di quartiere», a stretto giro di posta. Poi toccherà agli altri essere spostati in ruoli più operativi. «Abbiamo anche chiesto di intensificare le visite mediche - conclude Zaghis - e con l'assunzione di 350 dipendenti, abbasseremo l'età media del personale sul territorio, che oggi si attesta a circa 50 anni».

cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 25cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 32dipendenti ama - le ienedipendenti ama - le ienedipendenti ama - le ienedipendenti ama - le ienecassonetti ricolmi di rifiuti a roma 18cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 26cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 24cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 19cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 31roma monnezza

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?