FERMI TUTTI! C'È UN VIDEO CHE RIPRENDEREBBE LA VIOLENZA DI GRUPPO PRATICATA DA CIRO GRILLO E I SUOI AMICI A UNA DELLE DUE RAGAZZE CHE ERANO NELLA VILLA DI PORTO CERVO - È STATO GIRATO DAGLI STESSI RAGAZZI MENTRE SI ALTERNAVANO A FARE SESSO - PER LA DIFESA, IL FILMATO SI TRATTEREBBE DELLA DIMOSTRAZIONE CHE IL QUARTETTO NON AVEVA NULLA DA NASCONDERE, ESSENDO LA RAGAZZA CONSENZIENTE…

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Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

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Quella sciagurata notte, a Porto Cervo, fu senza freni. C' era chi beveva senza limite, chi abusava, chi fotografava gli abusi e chi li filmava, per poi scambiarsi i ruoli. E c' erano loro, le due ragazze, studentesse figlie dell' alta borghesia milanese, rimorchiate al Billionaire dai quattro amici e finite a casa di uno di loro, Ciro, il figlio ventenne di Beppe Grillo. Quattro ragazzi, molta vodka e un party da chiudere con un chiaro obiettivo: sesso. Nessuno nega che il finale sia stato quello ma il punto è un altro: le ragazze erano consenzienti, come sostengono i quattro amici, o c' è stata violenza, come ha denunciato una delle due?

 

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La Procura di Tempio Pausania, che ha chiuso le indagini su questa delicata vicenda che risale al 17 luglio dello scorso anno, giudica credibile la ragazza e dunque considera le studentesse vittime di violenza sessuale. E carica l'accusa con due aggravanti: quella di averla commessa con l'uso di «sostanze alcoliche» e in gruppo. Cioè, gli inquirenti ritengono che i ragazzi abbiano prima ubriacato le studentesse e poi approfittato dello stato di torpore e semincoscienza in cui erano piombate.

 

I quattro «costringevano e comunque inducevano S., abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica dovuta all' alcol, a subire e compiere atti sessuali», scrive il pm Laura Bassani nel documento di chiusura delle indagini. Insomma, S. non era più in sé e loro l'avrebbero stuprata.

 

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Conclusione alla quale gli inquirenti sono giunti dopo aver analizzato i telefonini dei quattro giovani, tutti ventenni genovesi di buona famiglia, nei quali sono stati trovati video e foto che confermerebbero la versione data dalla ragazza: «Ero completamente ubriaca, hanno continuato a farmi bere anche dopo l' uscita dalla discoteca». Dopo aver esaminato le immagini i magistrati hanno così stabilito che Ciro e i suoi amici l' hanno obbligata «a bere della vodka tenendola per i capelli e costringendola ad avere rapporti sessuali».

 

C'è un video di quella notte considerato più significativo degli altri perché riprenderebbe la violenza di gruppo. È stato girato dagli stessi ragazzi mentre si alternavano con S. Per la Procura è un forte indizio. Per la difesa, il contrario, si tratterebbe della dimostrazione che il quartetto non aveva nulla da nascondere, essendo la ragazza consenziente.

 

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La Procura ha ricostruito la sequenza dei fatti: uno degli amici di Grillo, Francesco Corsiglia, getta sul letto S., la bacia, cerca un rapporto, lei si libera ed esce dalla stanza. Il giovane la insegue, la blocca e la costringe a un primo rapporto. Mentre gli altri ridono, lui la insegue, la raggiunge e la spinge nel box doccia, «dove la costringe a un altro rapporto»". Dal documento dell' accusa emerge una notte da incubo.

 

L'amica, dopo la sbornia, era invece caduta in un sonno profondo. E qui spunta Ciro che viene immortalato da uno scatto osceno con la ragazza. Gli inquirenti considerano la foto una prova importante dell' abuso e lo sarebbe più dei video perché l' immagine si presta a poche interpretazioni. Come si difendono i ragazzi? «Rapporti consenzienti», hanno ripetuto in questi mesi. «Nessun commento», è oggi il refrain dei loro legali.

Temono la strumentalizzazione politica della vicenda, che potrebbe ripercuotersi su Beppe Grillo e sul Movimento Cinque Stelle. Defilata è rimasta anche l' avvocata della ragazza, Giulia Bongiorno: «Non parlo». È uno dei rari casi giudiziari italiani di silenzio assoluto delle parti in causa.

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