luigi di maio giuseppe conte

GUERRE PENTASTELLATE – IL “CORRIERE” RIPORTA ALCUNI VIRGOLETTATI DI LUIGI DI MAIO CONTRO CONTE : “LA SUA CONTRARIETÀ ALL’AUMENTO DEL BUDGET PER LA DIFESA È INACCETTABILE. IL MOVIMENTO È UNA FORZA DI GOVERNO CHE DEVE SAPER RISPETTARE GLI IMPEGNI” – LO STAFF DI LUIGINO SMENTISCE: “NON HA RILASCIATO ALCUNA DICHIARAZIONE. SONO FALSI”. QUINDI IL MINISTRO DEGLI ESTERI È D’ACCORDO CON PEPPINIELLO E LA SUA LOTTA CONTRO LE NUOVE SPESE MILITARI? - IL PIANO DI CONTE PER FAR CADERE IL GOVERNO (E IL M5S)

di maio conte

1 - DI MAIO,'NESSUNA DICHIARAZIONE A CORSERA,FALSI VIRGOLETTATI'

(ANSA) – "Il ministro Di Maio non ha rilasciato alcuna dichiarazione al Corriere della Sera. Sono falsi, dunque, i virgolettati attributi oggi al ministro Di Maio". E' quanto riferisce lo staff dello stesso Di Maio.

 

2 - I 5 STELLE A DUELLO

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

mario draghi giuseppe conte

Sostiene Di Maio che la contrarietà di Conte all'aumento del budget per la Difesa «è una posizione inaccettabile».

 

Secondo il ministro degli Esteri, il Movimento è «una forza di governo che deve saper rispettare gli impegni, in linea con la sua collocazione. Che per me è chiara».

 

GIUSEPPE CONTE E VLADIMIR PUTIN

Il tema non è il solito, stucchevole scontro tra grillini, politicamente marginale. Se Di Maio prende le distanze dal leader M5S - che minaccia di votare contro l'accordo sancito in sede Nato - è perché la questione ha dimensioni sovranazionali.

 

Rischia di minare «l'affidabilità dell'Italia agli occhi degli alleati», come ha sottolineato il titolare della Difesa Guerini durante un colloquio tra colleghi dell'esecutivo: «L'impegno di arrivare gradualmente a investire il 2% del Pil, per i nostri partner ha un valore più rilevante delle operazioni a cui partecipiamo. A meno di non voler apparire quello che non siamo», cioè un Paese che ammicca ai russi e ai cinesi.

 

conte di maio

Perciò Draghi tiene il punto: visto che il suo governo è fondato sulla fedeltà alla linea «atlantista ed europeista», intende far chiarezza sulle ambiguità emerse nella maggioranza dallo scoppio della guerra.

 

Quanto sia strumentale la posizione di Conte, lo testimonia la firma che appose da presidente del Consiglio nel dicembre del 2019 a Londra, al vertice Nato organizzato per il Settantesimo anniversario del Patto.

 

Nella dichiarazione sottoscritta con gli altri capi di Stato e di governo, si legge che «siamo determinati a condividere i costi e le responsabilità della nostra indivisibile sicurezza. E attraverso il Defence investment pledge stiamo aumentando i nostri investimenti nella Difesa in linea con le linee guida del 2%».

 

luigi di maio lorenzo guerini

Fu così che un anno dopo il suo gabinetto decise in Finanziaria l'aumento delle spese militari e soprattutto varò il Fondo per gli investimenti pluriennali, storico spartiacque per il settore. Strano l'abbia dimenticato.

 

Ma sono molte le stranezze che si succedono in Italia da quando Putin ha attaccato Kiev. E nel governo s' interrogano sull'attivismo dei russi: la lettera minatoria inviata ai parlamentari che hanno votato l'invio di armi all'Ucraina; le dichiarazioni minacciose verso il ministro della Difesa; l'esposto alla Procura per un articolo della Stampa .

sergey razov a piazzale clodio 1

 

Strano, «perché Mosca non si comporta così in altri Paesi», dice un rappresentante dell'esecutivo. Che ovviamente lì si ferma, mentre il senatore Quagliariello va oltre e spiega a Radio Radicale che «se il Parlamento italiano è particolarmente attenzionato dalla diplomazia russa, evidentemente c'è tra noi qualcuno che ha degli scheletri nell'armadio. La lettera ai parlamentari è un atto d'ingerenza.

 

LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE

I pizzini sono invece un modo per tenere sotto pressione le figure istituzionali che tengono l'Italia ancorata al fronte pro-ucraino». Se questo è il contesto, appare scontato il fatto che da Roma i diplomatici dei Paesi alleati trasmettano da giorni alle loro cancellerie dispacci preoccupati.

 

Nei quali si evidenzia come il pacifismo si sia trasformato in uno strumento popolare per stare dalla parte di Putin: sulla falsariga di quanto accadde in Italia ai tempi delle proteste per l'installazione degli Euromissili, mentre l'Unione Sovietica aveva già puntato gli SS 20 contro l'Europa.

SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

 

Ecco perché il dibattito su un ordine del giorno parlamentare per le risorse alla Difesa finisce per avere riflessi internazionali. C'è un conflitto in atto. E sebbene i governi di unità nazionale siano caratteristici dei tempi di guerra, proprio la guerra sta mostrando le crepe nella larga maggioranza. Ieri il capogruppo della Lega, Romeo, si è affrettato a far sapere che «se al Senato si discutesse un odg sull'aumento della spesa militare al 2% del Pil, voteremmo a favore come abbiamo fatto alla Camera».

 

giuseppe conte vladimir putin

Ma è evidente che Salvini e Conte si sono politicamente posizionati, scommettendo su un cambio di clima, su un crescente malumore dell'opinione pubblica per le difficoltà economiche che vengono addebitate alle sanzioni contro la Russia. Da un mese Draghi si rivolge al Paese attraverso il Parlamento, senza nascondere i rischi di «razionamenti energetici», l'impegno a tutelare «quanto più possibile» la condizione economica delle famiglie e la «sopravvivenza» delle aziende.

 

luigi di maio giuseppe conte meme by carli

Che sia Putin a bombardare lo considera un dato di fatto. Perciò è sobbalzato quando al Senato gli hanno consigliato «toni meno belligeranti»: «Ma cosa stanno dicendo? Mi considerano un guerrafondaio? Questa è nuova». In effetti un tempo, per attaccarlo, gli davano del banchiere.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”