conte renzi zinga salvini meloni berlusconi

MA QUANTO VALE IL PARTITO DI CONTE? TROPPO PER IL PD - UNA LISTA DEL PREMIER AVREBBE COME UNICO EFFETTO QUELLO DI SVUOTARE IL M5S E IL PD: I "DEM" SCENDEREBBERO AL 13% - ALLORA COME MAI ZINGARETTI HA DATO L’OK ALL’OPERAZIONE RESPONSABILI? SOLO PER FARE UN DISPETTO A RENZI? - E IL CENTRODESTRA CONTINUA A CRESCERE: LA MELONI È AL 17%, LA LEGA AL 24. LA COALIZIONE, SE SI VOTASSE OGGI, SUPEREREBBE TRANQUILLAMENTE IL 50…

italia23 il partito di giuseppe conte

Francesca Bernasconi per www.ilgiornale.it

 

Cosa accadrebbe se il premier Giuseppe Conte decidesse di scendere in campo con un suo partito? A ipotizzare la risposta è stato Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, che sulla Nazione fa una previsione delle intenzioni di voto degli italiani, nel caso in cui prendesse vita il partito di Conte.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

In caso il presidente del Consiglio formasse una sua lista, spiega Noto, "sarebbe attrattivo senza se e senza ma", sia dal punto di vista elettorale, che da quello dei rapporti con gli alleati. Conte ruberebbe diversi consensi al Partito Democratico, facendolo passare dal 19,5% dell'attuale panorama politico al 13%.

 

italia23 il partito di giuseppe conte

La lista del premier si ripercuoterebbe anche sul Movimento 5 Stelle, che si vedrebbe strappare un punto percentuale, passando dal 14 al 13%, mentre Liberi e Uguali perderebbe solo mezzo punto. Il partito di Conte, che varrebbe il 12%, però, permetterebbe alla coalizione di crescere di più 7 punti, perché riuscirebbe a catturare la parte dell'elettorato che senza la lista del premier non si presenterebbe alle urne.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY

Ma la centralità della figura di Conte non basta ad oscurare il Centrodestra: la creazione di un suo partito, infatti, non intaccherebbe il Centrodestra, che rimarrebbe "nettamente maggioritario". Nell'attuale panorama politico, infatti, Forza Italia sarebbe al 7,5%, mentre con la lista del premier scenderebbe di un solo punto (6,5%).

 

Nessuna variazione, invece, per i partiti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini: in entrambi i casi, Fratelli d'Italia guadagnerebbe il 17%, mentre la Lega il 24%. Qualunque siano i partiti in campo, quindi, il Centrodestra superebbe il 50%.

 

LA STORIA CONTRO RENZI PUBBLICATA NEL PROFILO UFFICIALE DI GIUSEPPE CONTE

Nonostante la crisi di governo, quindi, il presidente del Consiglio, registrerebbe un successo, se decidesse di scendere in campo con una propria lista. Questo, perché spesso gli effetti di una crisi politica vengono metabolizzati successivamente, spiega Noto, che precisa: "La gente non solo non ha metabolizzato la vicenda, ma soprattutto non ha capito perfettamente che cosa sia realmente successo o, meglio, perché è successo tutto questo pandemonio politico".

 

Un segno in questo senso arriva anche dalle previsioni sulle percentuali di voto legate a Italia Viva, il partito che ha scatenato la crisi. In caso Conte scenda in campo, il partito di Matteo Renzi non ne sarebbe particolarmente colpito, perdendo solamente mezzo punto e passando dal 3,5% al 3%.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY CARLI

Attualmente, quindi, il ruolo del premier è centrale nel panorama politico attuale, ma la sua forza non sembra poter intaccare i consensi del Centrodestra, quanto paradossalmente quelli dei partiti ora suoi alleati.

conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 1MATTEO SALVINI GIORGIA MELONIrenzi mejo dello sciamano di washingtonsalvini meloni e berlusconi in conferenza stampa salvini meloniconferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 2giorgia meloni saluta matteo salvini foto di baccoluigi di maio berlusconi salvini meloniBERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALEmatteo salvini giorgia meloni 2giorgia meloni antonio polito matteo salvini bruno vespa foto di baccoSELFIE CON CONTE

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."