1- A CHI IL PREMIO INTITOLATO A GUIDO CARLI, IL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA CHE PIACEVA TANTO AL GRANDE CAPITALE DEL NORD (GIANNI AGNELLI PRINCIPE DELL’OFFSHORE, SEGNATAMENTE)? A LAZZARO GEROVITAL! E CHI LO FESTEGGIA? IL BERTO-LESO LETTA! - 2- IL GRAN RITORNO DEI DUE PUZZONI BERLUSCONIANI, BUCARELLATI DI PROIETTILI DAI POTERI MARCI UNIFICATI (TRISTE TRIESTE) E LEGNATI DAI WOODCOCK (NAPOLI P4) CHE, TRA LE RIGHE E LE RUGHE, LANCIANO UN BALDO MESSAGGIO A LOR SIGNORI: \"RIPRENDERE CON RINNOVATO IMPEGNO NUOVE STRADE, MA SEMPRE CON I MEDESIMI PUNTI CARDINALI\" - 3- POI SI SCOPRE CHE DOVENDO ANDARE AL CDA DELLA RCS, DAL QUALE C’È CHI SPERA CHE SI DIMETTA, GERONZONE IERI HA PREFERITO STARE A ROMA PER FARSI PREMIARE. E CASUALMENTE, MENTRE GLI OTTIMATI DI VIA SOLFERINO SI RIUNIVANO PER IL BENE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, QUELLO CONCIONAVA DI \"ARCICONFRATERNITE DEL POTERE\" -

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  • Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    GERONZIGERONZI CARLI FEDERICO COCCIA

    1- GERONZI AL PREMIO CARLI: C\'È IL RISCHIO DELLE ARCICONFRATERNITE DEL POTERE
    Stefania Tamburello per il \"Corriere della Sera\"

    Cesare Geronzi, a Montecitorio, ritira il premio alla carriera intitolato a Guido Carli. È la sua prima uscita pubblica, dopo le dimissioni, il 6 aprile, dalla presidenza delle Generali, e nel suo intervento di ringraziamento per il riconoscimento ricevuto ricorda la figura dell\'ex ministro del Tesoro ed ex Governatore della Banca d\'Italia del quale è stato collaboratore quando guidava la sala cambi dell\'Istituto di via Nazionale.

    ROMANAROMANA LIUZZO GIANNI LETTA

    All\'inizio della sua carriera di banchiere. Geronzi parla di Carli evidenziando i «corsi e ricorsi storici» , ed è difficile per chi ascolta non mettere in parallelo l\'esperienza del passato con quella attuale, le dimissioni di Carli dalla Banca d\'Italia nell\'agosto del 1975 e quelle dello stesso Geronzi dalle Generali. Anche perché l\'ex presidente del Leone rievoca proprio i giorni più tempestosi dell\'allora Governatore dell\'Istituto di via Nazionale.

    ROMANAROMANA LIUZZO GIANNI LETTA

    «Quando Carli capì che si cominciavano a tessere intorno a Palazzo Koch tentativi di giochi politici e si vociferava sulle ipotesi di suoi successori, non esitò un solo attimo e, disgustato com\'era dalla trame sviluppate nell\'ombra, rassegnò le dimissioni» . Anche se poi riuscì «a patrocinare con determinazione la soluzione interna per la successione che fortunatamente si affermò con Paolo Baffi e con la sua alta credibilità».

    MARIOMARIO ORFEO CESARE GERONZI

    Significativo, sempre nell\'ottica dei «corsi e ricorsi» , è poi il richiamo ai passi successivi fatti, dopo l\'uscita dalla banca, da Carli il quale «era convinto che le difficoltà paralizzanti dovessero essere superate con determinazione, anche, se del caso, abbandonando il terreno di scontro, per poi riprendere con rinnovato impegno nuove strade, ma sempre con i medesimi punti cardinali» .

    MASSIMOMASSIMO CALEAROE SIGNORA

    Si tratta di «una lezione tuttora viva» , conclude Geronzi. Che riprende con fervore il sostegno di Carli alla logica di sistema contro «il rischio dell\'apoteosi delle arciconfraternite del potere, cioè delle varie lobby» che spesso si nutrono di «lacci e lacciuoli».

    MASSIMOMASSIMO E FRANCA LEOSINI

    L\'ex numero uno del Leone proprio ieri avrebbe dovuto partecipare alla riunione del consiglio di amministrazione di Rcs quotidiani a Milano convocato per esaminare i risultati trimestrali in vista del consiglio della capogruppo Rcs MediaGroup, che si terrà giovedì. La prima riunione dopo le sue dimissioni da Generali. Un consiglio riunito per tre ore. Sul tavolo, secondo quanto riporta «Radiocor» ci sarebbe stata anche la questione della possibile uscita dell\'ex presidente delle Generali, che ieri non ha partecipato al board.

    MARIOMARIO ORFEO ROMANA LIUZZO

    Al momento Geronzi non risulta ancora dimesso dopo l\'abbandono, contestuale all\'addio dalla compagnia triestina, del Patto Mediobanca, Pirelli e Rcs in cui sedeva come diretto rappresentante di Generali. La naturale scadenza del mandato si esaurirà, per l\'intero organismo, tra due anni. Le procedure per la dimissioni sarebbero in realtà già in corso e starebbero seguendo i percorsi previsti dalla governance.

    LUISALUISA TODINI BARNABO BOCCA

    Alla riunione di ieri erano presenti il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, il patron della Tod\'s, Diego Della Valle, il numero uno di Pirelli, Marco Tronchetti Provera e il presidente di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, per il quale è andato «tutto bene».

    2 - PARTERRE DI PREMIATI IN RICORDO DI GUIDO CARLI
    L. Gar. per il \"Corriere della Sera - Roma\"

    L\'ultimo premio dedicato a Guido Carli è a sorpresa: è dedicato alla «pazienza» e viene consegnato dalla nipote dell\'ex Governatore della banca d\'Italia Romana Liuzzo allo stesso presidente del premio, il sottosegretario Gianni Letta. Fra i ricordi, tanta commozione e con parole semplici Gianni Letta ricorda il suo amico Guido Carli e racconta «quello che lui ha fatto per l\'Europa, dando al trattato un\'impronta indelebile».

    LUISALUISA TODINI BARNABO BOCCA

    Poi, prima di passare alla vera e propria premiazione, il ricordo di Romana che parla del nonno «che leggeva la sera Tolstoj in lingua originale» ; la relazione di Paolo Savona e il ricordo di Cesare Romiti. Il primo a ricevere la medaglia è stato Guido Tabellini, rettore della Bocconi, che l\'ha ricevuta dalle mani di Marco Tronchetti Provera.

    GUIDOGUIDO E LAPO DELLOMO

    È poi la volta della stessa Romana Liuzzo che premia Fabrizio Romano, direttore del l\'Unità di crisi della Farnesina; Carla Fendi lo consegna a Brunello Cucinelli imprenditore del cachemire; l\'imprenditrice Luisa Todini lo dà a Giandomenico Auricchio e Barbara Palombelli a Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino che lo dedica «a quello che i giovani di oggi stanno cercando di dirci»; Ferruccio Ferranti premia Gino Lunelli l\' «uomo delle bollicine», ovvero il patron dello spumante Ferrari.

    GIORGIOGIORGIO MULE GIORGIOGIORGIO MULE CESARA BONAMICI

    Attilio Befera, Direttore dell\'Agenzia delle entrate è premiato da Roberto Rocchi; Giovanni Malagò lo consegna a Paolo Cuccia, oggi alla guida del Gambero rosso e Federico Carli a Fabio Gallia, ad della Bnl; Cesara Buonamici consegna la medaglia a Debora Palmieri, una dinastia di profumieri dall\'inizio dell\' 800 e Bernabò Bocca a Lorenzo Giannuzzi, artefice del successo del Forte Village. E di nuovo Romana Liuzzo lo consegna a Mario Orfeo, direttore del Messaggero prima che Francesco Mulè, direttore di Panorama lo dia a Cesare Geronzi.

     

     

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