festa formiche

ANCHE LE 'FORMICHE' NEL LORO PICCOLO FESTEGGIANO - DA PANETTA DI BANKITALIA AL CAPO DEGLI 007 VECCHIONE, DA SALVINI ALLA CORTEGGIATISSIMA BOSCHI, IL POTERE DICE MESSA (PAOLO) E GIANNI LETTA BENEDICE - I MINISTRI AMENDOLA E PISANO, PARLAMENTARI E LOBBISTI, MANAGER E MILITARI - LEGA, M5S, PD, FORZA ITALIA, FRATELLI D’ITALIA E LA VECCHIA DC - SEMBRA IL 4 LUGLIO MA È LA FESTA DI 'FORMICHE', LA RIVISTA PIÙ AMERIKANA CHE C’È…

Dagoreport

 

maria elena boschi e luigi marattin

Anche le formiche nel loro piccolo fanno festa. Per festeggiare il numero 150 della rivista si sono precipitati amici vecchi e nuovi. La politica anzitutto, con tutto l’arco costituzionale: dai ministri Enzo Amendola e Paola Pisano a Matteo Salvini passando per la corteggiatissima Maria Elena Boschi ed il sempre Pier Furby Casini. Ad alzare i calici si sono visti il potente direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, il consigliere di Mattarella Daniele Cabras, il presidente di Bnl Luigi Abete, il capo di Enel Italia Carlo Tamburi, il direttore generale della Rai Alberto Matassino e il vertice dell’intelligence italiana a partire dal nuovo numero uno, Gennaro Vecchione. È stato lui l’unico ad intervenire, intervistato dalla direttrice di Formiche Flavia Giacobbe. A presentare la serata il volto televisivo e la “firma” di Formiche, Roberto Arditti.

 

Lui, il fondatore di questa vivace macchina  editoriale (la più apprezzata a Washington, dicono), Paolo Messa, è rimasto lontano dai riflettori. In molti non lo hanno neppure visto. Se non fosse stato per la presenza delle sue vivaci e giovanissime figlie, Lola e Nina, si sarebbe potuto sospettare persino della sua assenza. Eppure c’era. L’unico ospite con cui lo si è visto trattenere maggiormente è stato Gianni Letta, imperturbabile testimone e protagonista dalla Prima repubblica al Conte 2.

gennaro vecchione flavia giacobbe

 

Il timbro democristiano non poteva mancare. Da Enzo Scotti a Paolo Naccarato, da Renzo Lusetti a Lorenzo Cesa e Gianfranco Rotondi. E il governo c’era non solo con Amendola e Pisano (i due ministri più interessanti dello sbiadito governo giallorosso) ma anche la viceministra Emanuela Del Re ed i sottosegretari Lorenza Bonaccorsi e Salvatore Margiotta. Pressoché interminabile la lista dei parlamentari raccolti attorno alle insegne di Formiche. Da Lucia Borgonzoni a Ylenia Lucaselli passando per le forziste Deborah Bergamini e Annagrazia Calabria.

 

lucia borgonzoni e matteo salvini

E poi Paolo Formentini, Emilio Carelli (in grande spolvero), Adolfo Urso, Luigi Marattin, Antonio De Poli, Isabella Rauti, Andrea Ostellari, Maria Tripodi, Sestino Giacomoni, Federico Mollicone, Benedetta Fiorini, Nicolò Invidia, Federica Zanella, Massimiliano Capitanio, Andrea Mandelli, Marco Cantalamessa, Alessandro Cattaneo, Eugenio Zoffili, Eva Lorenzoni, Matteo Perego, Elena Botto, Davide Aiello, Cinzia Leone, Davide Serritella, Marco Osnato e Sergio Puglia.

 

Pesante anche la presenza dei lobbisti. I grossi nomi c’erano tutti: Maurizio Beretta di Unicredit, Francesco Dini del gruppo Cir, Riccardo Pugnalin di Sky, Massimo Bruno di Enel, Massimiliano Paolucci di Acea, Antonella Azzaroni di Ania, Stefano Meloni di Eni, Giuliano Frosini di Lottomatica, Stefano Genovese di Unipol, Marco Forlani a capo di HDrà, Angelo Bonerba di Ferrovie, Federico Fabretti potente partner di Gianluca Comin, Caterina Epis di Tenaris, Vittorio Cino di Coca Cola, Rodolfo Belcastro di Sace-Simest, Piero Tatafiore di Sigaro Toscano, Gianluca Ansalone di Novartis, Alessandra Santacroce di Ibm, Andrea Falessi di Open Fiber, Daniela Carosio nell’advisory board di Intesa San Paolo, Chiara Moroni di BMS, Francesco Russo di Poste, Sara Vinciguerra di Roche. Insieme a loro i professionisti in ascesa come Nicola Orsi di Federlegno, Maurizio Sberna di Basf, Ottavia Landi di Neopharmamed Gentili, Ylenia Berardi di Avio Aero, Michele Samoggia di Philip Morris, Fabio Maccione di Flixbus, Ivan lllomei di Conai, Lucia Bernabè di Bat, Gian Luca Petrillo di Deliveroo, Valentina Reino di Airbnb, Remo Maoli di Sorgenia, Adriana Valle di JTI.

paola severini melograni vincenzo scotti

 

Immancabili i direttori di tg e giornali, dal Giuseppe Carboni del Tg1 a Pietro Senaldi di Libero, da Luca Mazzà di Radio Rai a Franco Bechis del Tempo. Folta la schiera di volti noti del giornalismo televisivo: Barbara Carfagna, Annalisa Bruchi, Simona Branchetti, Eva Giovannini, Janina Landau e Francesca Santolini. A festeggiare anche Iva Garibaldi, voce della Lega, Fausto Recchia, plenipotenziario al ministero della Difesa, Stefano Parisi e Marco Bellezza, ascoltatissimo consigliere di Di Maio così come Vito Cozzoli, potentissimo capo di gabinetto del Mise (da Di Maio a Patuanelli).

 

pier ferdinando casini

E poi ancora militari, magistrati, professori universitari, donne e uomini dei servizi segreti, Ad e presidenti di aziende pubbliche e private accorsi non solo per celebrare il traguardo di una rivista che dal 2004 continua a sorprendere e a crescere senza finanziamenti pubblici. L’obiettivo della gran parte degli ospiti era cogliere i sentimenti di quel potere discreto che a Roma si riconosce nella storia millenaria della Chiesa e nei pochi eventi che riescono a raccogliere tutti i protagonisti senza divisioni. Come la festa del 4 luglio organizzata dagli americani. Per l’appunto.

carlo tamburi

emilio carelli emanuela del reemanuele calvario gianluca ansaloneelena botto e cinzia leonefabio panetta gianfranco rotondi stefano parisiemanuela del readolfo ursoalessandra santacroce paola pisani francesco stronatidomenico maggi ylenjia lucasellibarbara carfagnaalessandro cattaneo matteo perego antonio martinoalessandro giglio vigna paolo formentiniandrea falessi e janina landauannagrazia calabria benedetta fiorinilola e nina messaborgo ripacristiano cerasani monica marangoni andrea vianelloenzo amendola e karima moualermete realaccijanina landau maurizio capraralorenzo cesalorenza bonaccorsimassimiliano paoluccimatteo luigi bianchi giuseppe cesare donina massimiliano capitaniomatteo salvinipanoramicafederico fabrettiottavia landi di chiavenna e federico blanchi di roascioformichemichele viettipanoramica (2)piero tatafiorepanoramica (3)paola pisanopaolo naccarato e roberto ardittisestino giacomoniroberto ardittimariassunta sissi sen leone sen puglia sen bottomarco cantalamessaluigi abetepietro senaldi e francesco bechisstefano parisimanfredi alemanno e isabella rautivincenzo montagna giuliano frosini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...