“È STATA SUZANNE HEYWOOD, PUPILLA DI JOHN ELKANN, A COSTRUIRE LA TRAPPOLA IN CUI È CADUTO ANDREA AGNELLI” – GIGI MONCALVO RICOSTRUISCE IL SILURAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA JUVENTUS: “NON SI È DIMESSO, È STATO ‘DIMESSO’, LO HANNO COSTRETTO AD ANDARSENE, SI È TROVATO IN MINORANZA NEL CONSIGLIO (SI PARLA DI SEI VOTI CONTRO, UN INDECISO A TUTTO, PAVEL NEDVED, E SOLO DUE A FAVORE, LO STESSO AGNELLI E IL SUO FEDELE FRANCESCO RONCAGLIO). SI ERA PRESENTATO PIENO DI CERTEZZE E SICURO DI SFANGARLA UN'ALTRA VOLTA. CONTAVA SUL FATTO CHE IL CUGINO JOHN ELKANN NON VOLESSE AFFONDARE IL COLPO DECISIVO. MOLTI DEI CONSIGLIERI COVAVANO DENTRO DI SÉ DA MESI, FORTI DI AUTOREVOLI PARERI LEGALI, IL TIMORE DI FINIRE NEI GUAI CON LA MAGISTRATURA PER AVER ‘ACCOMPAGNATO’ ANDREA NELLE SUE ‘ACROBAZIE’ ED ERANO PRONTI AD ABBANDONARLO…”